Trattare la crisi agricola del territorio di Gela, Vittoria, Santa Croce Camerina, Acate, Niscemi, e più in generale la crisi dell’agricoltura siciliana, come una crisi di carattere nazionale. E’ questo l’obiettivo che si pongono i rappresentanti del mondo agricolo riunitasi questa sera a Niscemi, nella Sala Congressi del Centro sociale, gremita di agricoltori e produttori siciliani.
Si è trattato del terzo incontro convocato nel giro di pochi giorni dopo quello di Ucria sui Nebrodi e quello di Gela. All’assise erano presenti anche i Forconi con in testa Mariano Ferro ed una folta delegazione di produttori della fascia trasformata ipparina. Unanime la voce che si è levata: "Non si può rimanere immobili di fronte alla concorrenza al ribasso quotidiana di Egitto, Tunisia, Marocco, di paesi dell’Est Europa o di qualunque parte del mondo che ha costi di produzioni inferiori". E necessario che i governanti pagati per salvaguardare il Made in Italy, si diano da fare in modo concreto.