Il consumo e l’abuso di alcol nel tempo danneggia il cervello ed aumenta il rischio di malattie degenerative tra cui il morbo di Alzheimer. Lo sostiene lo studio di un gruppo di ricercatori pubblicato sulla rivista The Lancet Public Health. L’alcol è nemico del cervello. “L’uso di alcol esercita un danno cerebrale permanente, tant’è che l’astinenza non contribuisce a ridurre il rischio di sviluppare una forma di demenza”, è il messaggio forte lasciato in eredità dalla ricerca, condotta su oltre un milione di adulti con diagnosi di demenza in Francia: tra cui persone a cui erano stati diagnosticati disturbi mentali e comportamentali o malattie croniche attribuibili all’uso di alcol.
Consumo moderato di alcool
Gli effetti nocivi dell’etanolo sono stati ampiamente dimostrati. Per quanto riguarda i suoi effetti sui disturbi neurologici, è stato confermato che grandi quantità di alcol promuovono un deterioramento cognitivo, producendo un aumento del rilascio di acetilcolina nell’ippocampo che può causare una perdita di memoria e attenzione. Inoltre, sono stati descritti effetti neuroinfiammatori dell’ etanolo sia a livello centrale che periferico. Tuttavia, è importante considerare che questi studi hanno valutato il consumo di alcol grave. Al contrario, numerosi studi epidemiologici sottolineano il potenziale ruolo benefico di un consumo moderato di alcol riducendo il rischio di demenza, sebbene sia stata riportata una grande variabilità, probabilmente derivante da una combinazione di fattori confondenti, come la popolazione e le differenze individuali, sesso o interazione con farmaci o altre abitudini di vita: un consumo moderato di vino rosso è stato associato a una minore incidenza di AD tra gli uomini, ma a un aumentato rischio di AD nelle donne.
L’alcol è nemico del cervello
La ricerca, condotta dall’Inserm francese di Parigi, ha esaminato 31,6 milioni di adulti ospedalizzati tra il 2008 e il 2013. Oltre 1,3 milioni le persone che nel frattempo hanno avuto una diagnosi di demenza: 950.000 di essi con un consumo eccessivo di alcol. Dopo aver escluso altri fattori di rischio, i ricercatori hanno osservato che, dei 57.000 casi di demenza rilevati prima dei 65 anni, quasi sei nuove diagnosi su dieci erano correlate al consumo eccessivo cronico di alcolici, inteso come tre dosi standard al giorno per le donne e quattro per gli uomini (bicchieri di vino, lattine di birra o bicchierini di superalcolico). Evidente pure la divisione di genere: mentre la maggioranza dei pazienti affetti da demenza erano donne, quasi i due terzi di tutti i pazienti affetti da demenza a esordio precoce (65 per cento) erano uomini.