Il gruppo consiliare 5 stelle, a seguito del respingimento dell’emendamento sulla riduzione delle tasse locali, ha abbandonato i lavori del consiglio comunale per non partecipare alla votazione e torna a ribadire “altro che riduzione delle tasse, la manovra approvata dalla maggioranza e proposta dall’amministrazione farà pagare di più a piccoli imprenditori e a partite iva mentre è rimasta inascoltata la nostra richiesta di apportare un correttivo”.
Spiegano i consiglieri grillini (capogruppo Zaara Federico, Sergio Firrincieli, Antonio Tringali, Alessandro Antoci e Giovanni Gurrieri) “nonostante il parere favorevole dei revisori dei conti, la maggioranza e l’amministrazione hanno deliberatamente determinato l’aumento della tassazione generale proprio a scapito dei piccoli imprenditori e delle partite Iva, così come avevamo più volte denunciato. Abbiamo fatto un appello al sindaco perché a volte il suo buonsenso lo aveva portato a ritirare degli atti che, seppur presentati, erano risultati assolutamente sfavorevoli per la città e per i cittadini. In questo caso, però, non ha voluto ascoltare la nostra voce.
Non si è potuto e non si è voluto neanche diminuire il carico fiscale di questa tassa anche a fronte dell’avere inserito delle nuove categorie per il pagamento di Tasi e Imu. Secondo il principio del pagare tutti per pagare meno, si sarebbe potuto ottenere un maggiore vantaggio rispetto al timido 0,10 che l’amministrazione, a questo punto, ha voluto rivolgere solo ad alcuni”. Una chiamata in causa, poi, direttamente per l’assessore competente “speravamo che anche l’assessore Iacono si convincesse a rivedere l’atto, a rimodularlo soprattutto dopo la sollecitazione proveniente dal consigliere Firrincieli che ha fornito delle indicazioni specifiche e che si sarebbero potuto verificare.
Forse, però, per una questione di orgoglio, è stato deciso di andare avanti anche se quando si afferma che si vogliono abbassare le tasse a tutti bisogna poi essere conseguenziali. Cosa che non è affatto accaduta in questo caso. Vogliamo sperare, a questo punto, che non sia stato un problema di orgoglio ma solo di incompetenza del settore visto e considerato che l’assessore non lo si può ritenere propriamente un tecnico d’area e avrebbe potuto avvalersi del consulto del personale interno o di qualche consigliere di maggioranza esperto in materia. Neppure l’appello al civico consesso è bastato per ritirare l’atto e farlo modificare. Per cui, lo ribadiamo, ci ritroviamo con una manovra che non farà altro se non peggiorare la situazione complessiva delle partite Iva e dei piccoli imprenditori”.
Infine, i consiglieri pentastellati ironizzano “il sindaco Cassì, l’assessore Iacono e i componenti della maggioranza dovranno spiegare, quando, a partire da oggi, prenderanno un caffè con un piccolo imprenditore o con una partita Iva della nostra città, le ragioni per cui, nonostante l’apparente calo annunciato, in realtà saranno fatte pagare più tasse, a ciascuno di loro, al momento della dichiarazione dei redditi”. Infatti, lo aveva già spiegato il consigliere 5 stelle Sergio Firrincieli nel presentare l’emendamento, “per le categorie A10, titolari di uffici e studi privati, nonostante il calo dell’aliquota comunale da 10.1 a 10.0 si avrà un aumento della tassazione generale per una minore deducibilità dell’imponibile che mentre per la Tasi è al 100%, per l’Imu è al 40%.
Avere perciò alzato l’Imu e abbassato la Tasi non è stata una scelta propriamente felice per le partite Iva e i piccoli imprenditori che, anche quando proprietari di immobili di categoria C (negozi e botteghe, magazzini e locali da deposito, rimesse, tettoie aperte e chiuse, ecc.), subiranno lo stesso aumento di cui avranno modo di accorgersi in occasione della stesura nella dichiarazione dei redditi. Quindi, Imu bassa e Tasi alta per le categorie in oggetto”. (da.di.)