Infrastrutture in provincia di Ragusa, non bisogna perdere altro tempo. Interviene il segretario generale dell’Ust Cisl Ragusa Siracusa Paolo Sanzaro. “La scommessa sulle infrastrutture diventa fondamentale per fare uscire la provincia di Ragusa dall’isolamento in cui si trova. E’ il tempo in cui velocizzare le consegne, creare le condizioni per favorire lo sviluppo economico e occupazionale.
Come sindacato salutiamo con favore l’avvio dei lavori sulla Rosolini-Modica a partire da lunedì e ci auguriamo che non si registrino più intoppi. Ma, allo stesso tempo, esprimiamo rammarico per il fatto che il Governo abbia deciso di frapporre ostacoli sul progetto di finanza della Ragusa-Catania così come non capiamo le ragioni per cui sul porto di Pozzallo non siano state avviate quelle iniziative che si rendono davvero necessarie per renderlo competitivo e inserirlo finalmente nel circuito portuale del Sud Est siciliano con pari dignità rispetto agli altri già esistenti”, dichiara Sanzaro. L’attenzione è naturalmente rivolta, in primis, all’avvio dei cantieri della Rosolini-Modica – prosegue Sanzaro – e ai tempi di completamento di questa grande opera prevista entro 36 mesi e che dovrebbe finalmente garantire la possibilità di realizzare qualche chilometro di autostrada, ed è la prima volta che accade, e siamo nel 2019, in provincia di Ragusa.
La Cisl è pronta a fornire sostegno, inoltre, alle iniziative di ventilata mobilitazione che le associazioni datoriali di categoria (per martedì è previsto un confronto al fine di tracciare il punto) intendono promuovere per fare sentire più forte la propria voce in ordine al più che paventato blocco dell’iter concernente la Ragusa-Catania. Non dimentichiamo neppure la necessità di potenziare il trasporto ferroviario ma anche il trasporto delle merci via mare garantendo ulteriore sviluppo al porto di Pozzallo. In questo contesto, non abbiamo certo dimenticato l’aeroporto di Comiso su cui, però, in questi giorni si sta facendo un gran parlare rischiando di spostare l’asse dell’attenzione. Lo scalo casmeneo, infatti, ha bisogno di supporti efficaci ed essenziali, elementi che le attuali gestioni non sono state in grado, finora, di garantire. Occorre cambiare rotta? I prossimi giorni ce lo diranno con sicurezza. Ma intanto non si può certo pensare di rinunciare a una infrastruttura del genere”.