Ospitiamo molto volentieri la nota dell’assessore ai tributi del Comune di Ragusa, Giovanni Iacono, con la quale replica alle posizioni del gruppo consiliare 5 stelle che hanno accusato l’amministrazione di aumentare nella sostanza le tasse locali.
Ma vorremmo prima precisare all’assessore Iacono, che accusa il nostro editoriale sulla polemica di essere “inesatto” e con un titolo “fuorviante”, che l’articolo era basato su una nota ufficiale del gruppo consiliare grillino i cui passi salienti erano, come d’obbligo in questi casi, riportati integralmente e virgolettati. Pertanto l’editoriale, per quanto ci riguarda, non può essere definito certamente “inesatto”. E per conseguenza, anche il titolo, che Iacono reputa “fuorviante” non faceva, come di prassi, che riassumere la sostanza della nota del gruppo consiliare pentastellato.
Ed ecco qui di seguito, integralmente, la nota dell’assessore Giovannni Iacono:
“ho avuto modo di leggere il vs editoriale dal titolo :"Ragusa, respinto emendamento riduzione tasse" che trovo, ampiamente, inesatto, compreso il titolo fuorviante. Per tale motivo, ritengo doveroso, specificare quanto segue :
1) Sui tributi locali, per la prima volta al Comune di Ragusa, si è effettuata una azione di semplifi-cazione e di riduzioni effettuate in diversi ambiti (TARI – 5 %, Tosap – 30 % , Imu-Tasi, immobili cat. A10 studi ed uffici – 1 %, cat. C negozi, laboratori ecc. – 6,25%, aree edificabili – 5,66 %, per le cat. B2.B6 è stata ripristinata l’Imu e la Tasi per gli immobili che godevano una esenzione malgrado non venissero utilizzati per scopi istituzionali e quindi un atto di giustizia che toglie privilegi, Servizio idrico integrato si è allargata la fascia agevolata che fino ad oggi è stata da 0 a 30 mc e adesso sarà da 0 a 55 mc con evidenti vantaggi per gli utenti);
2) L’emendamento dei 5 stelle presentato lasciava l’aliquota IMU-TASI a 10,1 per mille mentre l’amministrazione l’ha ridotta a 10 per mille con una riduzione dello 0.1. Quasi all’atto del voto in prima seduta i 5 stelle accortisi dell’errore hanno, precipitosamente, modificato l’emendamento allineandolo alla stessa aliquota dell’Amministrazione;
3) Il gruppo consiliare 5 stelle ‘non ha abbandonato i lavori del consiglio comunale per non parteci-pare alla votazione’ ma perchè si era fatto i ‘conti’, anche su questo, sbagliati, che sarebbe mancato qualcuno della maggioranza;
4) è del tutto falso che la proposta dell’amministrazione farà pagare di più a piccoli imprenditori e a partite iva perchè questa ‘impalcatura’ del nulla che ha inscenato qualche consigliere 5 stellle si basa su un asserto fuori da qualsiasi prassi logica-razionale-procedurale e che si commenta da sè: Il Comune per determinare le proprie aliquote dovrebbe entrare nel merito delle dichiarazioni dei redditi Irpef e quindi personali di milioni di persone e di casistiche.
I tributi fiscali seguono normative e regole specifiche e i tributi locali seguono altre normative ed iter procedurali. Malgrado questo, maldestro, tentativo di fare confusione, i 5 stelle, hanno dichiarato con i ‘conti alla femminina’ che avevano annunciato nel precedente Consiglio Comunale, che su un, ipotetico, pagamento in cat. A10 di 1.000 euro, non vi sarà una deduzione che andrebbe allo Stato per circa 10 euro. Quindi, i loro calcoli produrrebbero una mancata deducibilità di 10 euro l’anno per i possessori di partita iva. 80 centesimi al mese e questo, dichiarano, "peggiorerà la situazione complessiva delle partite iva e dei piccoli imprenditori". Una presunta e irrealistica mancata deducibilità, mediamente, di 10 €, ‘peggiorerà’ una intera categoria! 5) debbo dirvi che anche questo loro ‘calcolo’, 10 euro o qualsiasi altra cifra si possano inventare, probabilmente, dettate da qualche, improvvisato, ‘commercialista’, sia fuori dal reale andamento fiscale. La vigente normativa fiscale sulle partite Iva ha previsto il regime forfettario per i profession-isti fino a 65.000 euro con il pagamento del 15 % e quindi senza utilizzare, ALCUNA, deducibilità e per il 2020 sarà portato a 100.000 euro senza, alcuna, deducibilità. La stragrande maggioranza, dati del Ministero dell’Economia, dei professionisti rientra, oggi, nella fascia inferiore ai 65.000 euro e quindi non utilizzano, ALCUNA, deducibilità. Alla fine della ‘fiera, l’amarezza è quella di rischiare di ingenerare nei Cittadini preoccupazioni e false affermazioni per ‘acquistare’ qualche titolo di giornale, forse, questo, è l’unico scopo di questa, irresponsabile, pantomima, ‘parlare del nulla nel tentativo di fare il pieno’ ;
Grazie per l’ospitalità. Giovanni Iacono Assessore.