“La situazione in alcune zone del centro storico superiore di Ragusa sta diventando imbarazzante. Lo stesso imbarazzo che ha provato un’operatrice del settore immobiliare che, ha accompagnato alcuni turisti inglesi a valutare l’acquisito di un’abitazione della zona.
Solo che, all’arrivo, ai loro occhi si è presentato uno spettacolo a dir poco indecente. Cumuli di sacchetti di spazzatura ovunque. Facile immaginare la reazione dei potenziali acquirenti e la cattiva figura che la nostra città ha fatto nei confronti di eventuali investitori stranieri. Insomma, un disastro”. E’ quanto denuncia il capogruppo del Pd al Consiglio comunale, Mario Chiavola, che rivolge l’ennesimo invito alla Giunta municipale affinché si possa intervenire nella maniera più dura rispetto a chi continua, ancora oggi, nonostante la raccolta differenziata sia entrata a regime ormai da un po’ di tempo, ad insozzare alcune aree della nostra città. La situazione è diventata ormai intollerabile. E tutto ciò nonostante la grande volontà dell’impresa ecologica che gestisce il servizio di igiene ambientale che, si dà da fare per rimediare all’inciviltà di alcuni; e, ancora, nonostante la buona lena degli agenti della polizia municipale che stanno effettuando verifiche su verifiche.
Ma una cosa è certa. Così non si può più andare avanti. Che fine hanno fatto, e lo chiediamo all’Amministrazione comunale, il potenziamento dei controlli e delle telecamere di sorveglianza? Bisogna colpire con maggiore durezza chi non vuole rispettare le regole, chi, ancora oggi, non intende attenersi a semplici pratiche di selezione dei rifiuti. La Giunta Cassì se lo metta bene in testa. E, soprattutto, colpire chi, perché riteniamo che sia questo il problema principale, non vuole regolarizzare la propria posizione perché abusivo, non avendo mai pagato la Tari. Speriamo che questo episodio possa spingere l’amministrazione comunale a lanciare una controffensiva ben programmata, controffensiva che, ormai, si rende più che necessaria allo scopo di cambiare completamente verso alla situazione. Abbiamo toccato il fondo. E ora bisogna risalire”.