Oggi, 7 marzo, dalle ore 7 partono i presidi di agricoltori di Vittoria, Gela e Pachino. Prezzi di vendita alla produzione oramai standardizzati sotto costo di produzione, tutto sotto i 0,70 centesimi al KG. Prodotti che arrivano da Egitto, Marocco e Turchia a prezzi da fame che stanno provocando la chiusura delle aziende agricole siciliane.
Non chiamatela più crisi agricola, non è più crisi, è l’effetto di una globalizzazione che non torna indietro ma verso la quale non si può rimanere indifferenti, evidenziano gli imprenditori agricoli che chiedono di trovare immediatamente dei correttivi possibili prima dell’estinzione totale dell’intero comparto agricolo. Il danno è certificato da statistiche e numeri, troppo evidenti per nasconderli e nessuno negli anni ha saputo affrontarlo in maniera efficace a tutti i livelli. Troppe colpe gravi nella filiera istituzionale, politica, sindacale.
Chi ne subisce le conseguenze è sempre la parte più debole, ricominciamo ad accendere i riflettori, la geografia politica dell’Europa sta per cambiare, stiamo tutti sperando di entrare nell’agenda politica. Oggi è solo l’inizio annunciano i Forconi, in testa alla protesta, è solo un preavviso al Governo centrale.