Giornata Mondiale del sonno. Si celebra oggi, 15 marzo. E’ un evento annuale organizzato dalla Commissione della Giornata mondiale del sonno della World Association of Sleep Medicine (WASM) dal 2008. Lo scopo della giornata è quello di celebrare i benefici di un sonno buono e salutare e di richiamare l’attenzione della società sulle problematiche legate ai disturbi del sonno e alle relative cure, necessità di informazione e aspetti sociali, nonché di promuovere la prevenzione dei disturbi del sonno e la loro gestione.
Tramite la Giornata mondiale del sonno, l’associazione cerca di aumentare la conoscenza sulle problematiche del sonno, favorendone una miglior comprensione e prevenzione, riducendo così la problematica delle dissonnie che ha un’estensione globale e si stima minacci salute e qualità della vita del 45% della popolazione mondiale. I disturbi del sonno sono un problema anche per un bambino su 4 al di sotto dei 5 anni di età e per il 10-12% di quelli oltre i 6 anni. Lo denunciano, in occasione della giornata mondiale del sonno, gli specialisti della Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza (Sinpia).
La ridotta quantità e la scarsa qualità del sonno – affermano – hanno importanti ripercussioni sia sulla qualità di vita dei bambini, sia su quella dei genitori, i quali sono sottoposti a notevole stress e sono a rischio di sviluppare problemi di salute, prima fra tutti la depressione. Nel bambino, tra le conseguenze più gravi sono i disturbi di tipo cognitivo-comportamentale (calo del rendimento scolastico, disturbi di apprendimento, ridotta memoria di lavoro), problemi legati alla sonnolenza diurna (disattenzione, traumi accidentali) e l’obesità; nell’adolescente il disturbo del sonno può portare ad abuso di sostanze. "L’approccio terapeutico nelle forme primarie è in primo luogo di tipo comportamentale – spiega Nardo Nardocci, del Consiglio Direttivo SINPIA, Direttore Dipartimento Neuroscienze Pediatriche dell’ Istituto Neurologico Carlo Besta -. Esistono diversi protocolli terapeutici mirati a ristabilire l’igiene del sonno e a migliorare i sintomi.
L’utilizzo di farmaci dovrebbe essere considerato solo in caso di inefficacia del primo intervento o in presenza di comorbidità e, benché non esistano ad oggi farmaci approvati per l’insonnia nel bambino, anch’esso dev’essere valutato sulla base del tipo di disturbo". "La misura più efficace per evitare i disturbi del sonno – conclude – rimane la prevenzione precoce, che consiste nel favorire una buona igiene del sonno già nel primo anno di vita.Tra le più importanti regole da adottare, la regolarità del luogo e dell’orario di addormentamento e la dissociazione della fase di alimentazione dalla fase del sonno".