Donne, contraccezione orale di emergenza: il 70% non ha le idee chiare. “La salute sessuale e riproduttiva rappresenta un diritto umano fondamentale che deve essere preservato e tutelato. Di fatto, però, in Italia manca ancora oggi un programma organico e strutturato di educazione all’affettività e alla sessualità”, sostiene Francesca Merzagora, Presidente Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere.
Questa lacuna spiega in parte perché l’Italia sia in fondo alla classifica europea per l’uso dei contraccettivi ormonali, con il 16,2% delle donne che li sceglie, contro una media europea del 21,4%, e perché ancora il 42% delle under 25 non utilizzi alcun metodo contraccettivo durante la prima esperienza sessuale, secondo una recente indagine della SIGO, Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia. In particolare, per quanto riguarda la contraccezione orale di emergenza, una recente indagine di Onda ha rilevato che il 70% delle donne italiane non ha le idee chiare: solo la metà delle intervistate sa che dalla tempestività di assunzione dipende l’efficacia del farmaco, meno di 1 su 10 è a conoscenza che “la pillola dei cinque giorni dopo”, più recentemente introdotta sul mercato, garantisce maggiore efficacia della “pillola del giorno dopo” e ancora 1 donna su 3 non sa che è possibile acquistarla in farmacia e parafarmacia senza ricetta per le maggiorenni.
A scattare la fotografia della situazione italiana della contraccezione è Onda, attraverso il documento “Donne e accesso alla contraccezione ormonale – Focus contraccezione orale di emergenza”, scaricabile dal sito www.ondaosservatorio.it, con il patrocinio di SIC, Società Italiana della Contraccezione e SMIC, Società Medica Italiana per la Contraccezione, volto a sollecitare le Istituzioni ad attuare interventi concreti, quali: educare i giovani inserendo l’educazione alla salute sessuale e riproduttiva nei programmi scolastici come materia obbligatoria, come avviene in molti Paesi Europei; informare correttamente su piattaforme certificate sfatando tabù e falsi miti ed evitando il ricorso al fai-da-te che spesso genera un utilizzo improprio della contraccezione; supportare il counselling contraccettivo potenziando il servizio pubblico offerto dai consultori e facilitare l’accesso con la disponibilità di contraccettivi gratuiti erogati a carico del Servizio Sanitario Nazionale, come avviene ad esempio in Francia, Belgio e Germania. Queste azioni sono necessarie per costruire una cultura della contraccezione che in Italia fatica a consolidarsi, infatti, secondo l’Atlante europeo della contraccezione, realizzato dall’European Parliamentary Forum on Population & Development (EPF) il nostro Paese è al 26esimo posto per l’accesso agli anticoncezionali, il counseling e l’informazione online sul tema, su 45 Paesi presi in considerazione. “Onda anche quest’anno si impegna nel promuovere una cultura della contraccezione affinchè le donne proteggano nel modo più sicuro ed efficace la propria salute e la fertilità, vivendo a pieno la loro sessualità”, continua Merzagora. “Sulla contraccezione, soprattutto quella ormonale, c’è ancora molta disinformazione e le donne hanno le idee ancora più confuse quando si parla di contraccezione di emergenza, ovvero la pillola da utilizzare come ‘ancora di salvezza’ per scongiurare il rischio di una gravidanza, dopo un rapporto non adeguatamente protetto.
Secondo l’indagine condotta da Onda nel 2018, il 70% delle intervistate, ad esempio, non sa che agisce spostando in avanti l’ovulazione. Per questo da oggi parte una campagna social rivolta in particolare alle giovani ragazze che attraverso l’uso di video grafici e un’intervista alla ginecologa Stefania Piloni, punta a fare chiarezza sulla contraccezione di emergenza: quali le opzioni disponibili, quando si deve assumere, dove è acquistabile. Parallelamente Onda ha realizzato un documento per sensibilizzare le Istituzioni sul tema con l’obiettivo di tenere alta l’attenzione sulla necessità di un’informazione corretta e di una facile accessibilità alla contraccezione abituale e di emergenza a garanzia del benessere della donna e a tutela del suo diritto alla salute sessuale e riproduttiva”.
“La contraccezione è una scelta importante e deve essere pianificata in base alle esigenze della coppia: il profilattico è la prima scelta in un nuovo incontro perché protegge dalle malattie sessualmente trasmesse, la pillola contraccettiva è invece adatta alla coppia di fiducia, dove i partner sono in un rapporto di fedeltà reciproca” spiega Stefania Piloni, medico specialista in Ostetricia e Ginecologia. “Ma le emergenze esistono e sono tante: la pillola saltata, il profilattico rotto, la disattenzione completa quando ci si espone a un rischio dimenticandosi le protezioni. In tutti questi casi la pillola di emergenza esiste e si può assumere entro 5 giorni dal rapporto a rischio.
È sempre meglio comunque assumerla il prima possibile poiché agisce spostando l’ovulazione di qualche giorno, dunque in questi casi la tempestività è preziosa. La pillola del ‘prima possibile’ è dunque una soluzione di emergenza, per una vera pianificazione della contraccezione meglio rivolgersi al ginecologo. Vivere bene la sessualità è importante: rispetta il tuo corpo, non esporti alle malattie sessualmente trasmesse né a gravidanze indesiderate”.