Individuati i tre autori di più furti ai danni di una gioielleria di Ragusa. La Polizia di Stato ha eseguito tre misure cautelari a carico di Daraia Pietro (classe 1977 pluripregiudicato), Laurendino Salvatore classe 1959 (pregiudicato) e Pancari Lucia classe 1978 (incensurata), per furti con destrezza aggravati, ai danni di una gioielleria di Ragusa.
La Procura della Repubblica di Ragusa, ricevute le informative della Polizia di Stato, ha richiesto ed ottenuto la misura cautelare della custodia in carcere per il pluripregiudicato Daraia e quella degli arresti domiciliari per gli altri due complici. Le indagini hanno avuto inizio nel periodo di Natale 2018 in quanto i tre delinquenti avevano fatto più volte visita alla gioielleria con la scusa di acquistare dei monili in oro come regalo. I tre, tutti residenti a Ragusa, dopo aver conquistato la fiducia del titolare di una gioielleria del centro storico di Ragusa, fingendosi clienti abituali, hanno messo in atto il piano escogitato anzitempo.
Uno degli uomini con la donna si fingevano interessati all’acquisto di alcuni oggetti in oro ma per poter scegliere bene chiedevano di mostrar loro diversa merce. Mentre la donna provava alcuni oggetti in oro, uno dei complici distraeva il titolare chiedendo i prezzi e qualità, il terzo nel contempo infilava nelle tasche con destrezza gli oggetti poco prima indossati per prova dalla complice. I tre, credendosi furbi, dopo aver trafugato diversi oggetti in oro, decidevano di acquistarne uno di modico valore così da non insospettire il titolare. Una volta usciti dalla gioielleria i malfattori si dileguavano dopo pochi istanti, ma il titolare rimettendo al loro posto i monili poco prima mostrati ai ladri, si accorgeva che qualcosa mancava pertanto avvisava subito la Polizia di Stato. Unitamente agli uomini della Squadra Volanti, dalla visione delle immagini di videosorveglianza, il titolare si accorgeva che alcuni oggetti venivano trafugati con destrezza dai tre complici mentre lui veniva distratto.
Le immagini acquisite dagli investigatori della Polizia di Stato permettevano di risalire all’identità dei tre delinquenti grazie alla conoscenza del territorio della Squadra Volanti. Sin da subito gli agenti che quotidianamente prestano servizio per le strade della città, avevano riconosciuto uno dei tre autori. La susseguente meticolosa analisi delle immagini degli impianti di videosorveglianza ha permesso di individuare non solo il soggetto già conosciuto dai poliziotti ma anche gli altri complici.Ancora una volta è stata fondamentale la collaborazione con la vittima che, messa a proprio agio negli uffici della Questura di Ragusa, ha potuto riconoscere gli altri due autori dei furti subiti. Il gioielliere ha potuto constatare che durante le diverse visite fatte alla sua gioielleria, i tre malfattori sono riusciti ad impossessarsi di oltre 6.000 euro di oggetti in oro procurando un danno economico di rilevante entità all’attività commerciale.
Il Giudice per le Indagini Preliminari ha accolto la richiesta di applicazione della misura cautelare che la Procura della Repubblica iblea ha formulato grazie al lavoro della Polizia di Stato. All’alba di ieri, 20 poliziotti appartenenti alla Squadra Volanti, alla Squadra Mobile ed al Reparto Prevenzione Crimine sono andati a prelevare dalle loro abitazioni i tre indagati. Uno dei tre ha tentato disperatamente di sottrarsi alla cattura, dapprima nascondendosi in un ammezzato di casa e successivamente tentato la fuga ma è stato subito dopo catturato, grazie al dispositivo messo in atto dagli investigatori specializzati in questo tipo di operazioni. Gli uomini della Polizia di Stato, dopo aver eseguito le catture, hanno condotto i tre indagati presso gli uffici della Questura di Ragusa dove sono stati fotosegnalati dalla Polizia Scientifica.
Dopo aver accertato la loro identità sono stati condotti, uno in carcere e gli altri due agli arresti domiciliari. “La Polizia di Stato di Ragusa ha raggiunto un altro importante risultato investigativo grazie alla collaborazione con il cittadino che ha presentato denuncia fornendo le immagini di videosorveglianza. Oltre alla conoscenza del territorio degli uomini della Squadra Volanti è stato fondamentale il riconoscimento da parte della vittima degli altri due autori.