Paesaggio e luce. Un inscindibile binomio, tanto centrale e rappresentativo, quanto autorigenerante e ispiratore, dell’opera di Franco Polizzi. Un’arte che non si lascia intrappolare in uno schema espressivo, ma che sconfina tra astrazione e naturalismo. Al centro, musa e meta, la terra natia, la Sicilia, i colori, gli ambienti, i profumi, gli elementi. Al maestro siciliano, che ha immensamente contribuito alla valorizzazione dell’arte originata nell’isola siciliana, il SilvaSuriMuseum dedica la personale “Polizzi. Visione luce. 1974-2019”, a cura di Elisa Mandarà e con l’organizzazione di Salvatore Tumino.
Dal 30 marzo (opening ore 18.30) al 30 aprile la struttura ricettiva immersa nella campagna iblea, così amata dal grande artista, oggi in parte adibita a museo permanente, ospiterà una esposizione assai significativa, che ben sintetizza la creazione di Polizzi con ben 96 opere, tra le quali molte inedite, realizzate in 45 anni di attività: oli, pastelli e disegni, che ripercorrono l’intera produzione polizziana a partire dagli inizi del 1974, con quattro oli realizzati da un Polizzi ancora studente che l’anno dopo furono selezionati ed esposti alla Quadriennale di Roma, a tutte le altre stagioni creative, con pezzi degli anni Settanta, degli anni ’80, degli anni ’90 e dell’ultimo ventennio creativo del Pittore, dal 2000 a oggi. Accanto alle opere note, anche una collezione importante di opere inedite, pezzi storici e lavori firmati nel 2018 e nel 2019, a oggi mai esposti, tra cui l’opera immagine della mostra, l’olio L’oro del tramonto (2019), che saranno presentati per la prima volta proprio nei luoghi così amati dall’artista, da cui ha tratto da sempre ispirazione.
“Risiede nella celebrazione dell’enigma della visibilità il fulcro poetico ed estetico del corpus largo dell’opera di Franco Polizzi – spiega la curatrice Elisa Mandarà, che in catalogo propone quattro studi critici – Dedicando al paesaggio la centralità tematica del suo lavoro, il pittore restituisce delle cose del mondo una verità essenziale, che valica la mera impressione visiva, ma che trae avvio, sempre e chiaramente, dall’occhio”. Paesaggio, ma anche luce, come emerge dal titolo della mostra: “Con la reinvenzione del paesaggio – continua la Mandarà – la direttrice sostanziale della ricerca di Franco Polizzi è consistita, nel suo storico specifico, nella rappresentazione della luce. È luce delle variazioni nel tempo, lungo la liturgia delle ore del giorno, come nelle tonalità cangianti dei cicli delle stagioni.
È luce eternata sulla tela un istante prima del suo fluido mutare, luce che alimenta l’inconfondibile fragranza del colore polizziano, luce naturale, che illumina il soggetto, anche quando lo spazio sia visitato da figure, dipinte in una bonnardiana continuità tonale ed emozionale con l’ambiente che le circonda, quasi atte ad assimilare il calore e il colore irradiati dalla stanza naturale”. La sezione più corposa delle opere in mostra appartiene alla produzione dell’ultimo ventennio creativo di Polizzi, fondatore e membro storico del Gruppo di Scicli, con una ripartizione in oli, pastelli e disegni, che mira alla lettura specifica delle opere, distinta in relazione alle tecniche. La mostra è corredata da un catalogo (Edizioni SilvaSuri Museum), che ricostruisce il percorso storico ed estetico dell’opera polizziana.
I proventi del catalogo saranno interamente devoluti all’UNICEF e destinati alle principali emergenze rilevate dal Rapporto sull’intervento umanitario (“Humanitarian Action for Children”) dello scorso gennaio. I testi critici e la cura editoriale sono di Elisa Mandarà, il progetto grafico di Attilio Scimone, le fotografie delle opere di Gianni Mania ed Attilio Scimone. Da menzionare certamente alcune significative fotografie personali di Franco Polizzi, inserite in catalogo: due suoi ritratti firmati da Giuseppe Leone e da Attilio Scimone, l’ultima fotografia del Gruppo di Scicli al completo datata ottobre 2015 e scattata da Franco Noto e una foto di Gianni Mania, che immortala la passeggiata di Franco Polizzi e Piero Guccione sul lungomare di Sampieri. La mostra sarà inaugurata il 30 marzo alle ore 18.30.