Art. 1 di Comiso replica alle dichiarazioni dell’assessore Cassibba sui lavori del centro storico della città. "Dovrebbero suscitare ilarità le dichiarazioni di Cassibba, chiamato in causa a proposito dello scellerato definanziamento del progetto di riqualificazione del centro storico per indirizzarne i fondi nella costruzione di un parcheggio in c.so Ho Chi Min, se non provocassero invece disappunto".
Così Art. 1, che evidenzia come Cassibba contraddica se stesso quando sostiene, che la politica seria merita chiarezza, trasparenza e onestà, qualità che non si ravvisano affatto nell’azione amministrativa legata a questa vicenda. In primo luogo derubricare a mera ripavimentazione il progetto di riqualificazione di via San Biagio, dimostra che non conosce in che cosa consiste il progetto o volutamente lo minimizza per non assumersi le reali responsabilità politiche del provvedimento criticato. Il progetto di rilancio generale del centro storico immaginato dalla precedente amministrazione, di cui un tassello importante era l’intervento inserito nel piano triennale delle opere pubbliche, da finanziare con mutuo e già inserito a bilancio, prevedeva infatti interventi articolati, di cui la ripavimentazione non era che un aspetto.
In secondo luogo Cassibba sa perfettamente, o dovrebbe sapere, che modificare la copertura dell’opera con un ipotetico finanziamento regionale (di cui non c’è traccia al momento) equivale a
“parcheggiarla” in qualche cassetto. La sua ben conosciuta passione per i parcheggi, pur legittima finisce così per fermare un progetto di rilancio più complessivo e strategico del centro senza proporre alcuna alternativa. Infatti l’intervento su cui vengono dirottate le risorse finanziarie non riguarda il centro storico: secondo quanto votato in consiglio comunale con la modifica del piano triennale delle opere pubbliche, il mutuo destinato a via S. Biagio sarà usato in parte per la costruzione di un parcheggio in C.so Ho Chi Min. L’impiego del resto delle risorse, poi, è fumosamente rinviato “a successivo provvedimento”. Insomma, quelle di Cassibba sono per adesso soltanto chiacchiere, perché di bretelle, rotatorie o altri interventi, nell’atto votato non esiste alcun cenno.