Nonostante le condizioni del tempo non proprio favorevoli, è stata abbastanza partecipata la manifestazione per il raddoppio della Ragusa-Catania organizzata questa mattina in Piazza Poste a Ragusa dal comitato delle organizzazioni di categoria e delle parti sociali. "Il parziale via libera dato ieri dal pre CIPE conferma come il progetto di finanza sia valido e non esiste un piano B.
Siamo in ritardo di oltre 10 anni per l’apertura dei cantieri. Tra i tanti annunci era stato detto che l’opera doveva partire entro il dicembre del 2017. Invece, questi 68,66 chilometri di raddoppio rimangono sempre e solo virtuali" dichiarano Salvo Ingallinera, Pippo Santocono e Roberto Sica in un comunicato diffuso al termine del sit in. Oggi le organizzazioni aderenti alla manifestazione hanno affermato con forza che l’opera è sostenuta dal basso. Una delegazione ha incontrato il capo di gabinetto del prefetto, dott Barbaro, a cui sono state riportate le istanze della manifestazione. Lo stesso capo di gabinetto ha assicurato come l’attenzione della prefettura sia massima e continuerà l’interlocuzione con il comitato. La Ragusa Catania fa parte delle 47 opere strategiche attualmente al palo ma è grazie a quanto fatto dal territorio che l’opera e ad un passo, rispetto alla altre, dalla cantierabilità.
Undici governi nazionali, sette governi regionali non sono bastati a concludere l’iter burocratico dell’infrastruttura. il Comitato annuncia che l’impegno e la mobilitazione non finirà fino a quando non si avrà certezza di questa fase “transitoria” che si concluderà con l’approvazione del progetto definitivo e con la relativa pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Quella di oggi è stato detto, è l’inizio di una nuova serie di manifestazioni. Alla manifestazione era presente anche l’On. Nello Dipasquale che ha dichiarato:"La Ragusa-Catania è la nostra TAV: un’opera, attesa da troppo tempo, il cui iter è continuamente ostacolato, eppure è indispensabile per la nostra comunità, per le nostre imprese e per la sicurezza dei nostri cittadini.
Senza il risultato di ieri nella seduta tecnica del pre-Cipe oggi avremmo celebrato un funerale, ma adesso è giusto rivendicare la realizzazione dell’opera. Non possiamo permetterci di aspettare ancora".