Crollano ancora una volta i prezzi al mercato ortofrutticolo di Vittoria e interviene Idea Liberale che propone di convocare gli Stati Generali dell’agricoltura per fare il punto della situazione. Dal cetriolo locale, tarato da 0,20 a 0,50 euro a chilogrammo, in base alla qualità, alla melanzana lunga da 0,30 a 0,50 euro, sempre al chilo.
E, ancora, dal peperone cornetto verde, da 0,30 a 1,30 euro, al pomodoro tondo liscio verde, da 0,50 a 1,00 euro. Per non parlare della zucchina verde chiara, da 0,30 a 0,55, e del pomodoro rosso a grappolo, da 0,30 a 1,00. Sono alcuni prezzi contenuti in uno degli ultimi bollettini del mercato ortofrutticolo di contrada Fanello a Vittoria. Prezzi che, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, fanno registrare un leggero incremento. Se la campagna dell’anno scorso è stata fallimentare, quella del 2019 sino a febbraio sembrava tutto sommato buona. Ma, purtroppo, adesso si prende atto che non è così. Si registra una ulteriore caduta libera dei prezzi, rispetto ai primi due mesi dell’anno, che, comunque, restano in generale in crescita del 30% se si fa un raffronto con il 2018.
Non si riescono a coprire i costi della campagna agraria né si riescono a recuperare le perdite del passato. Ne viene fuori una situazione complessiva a dir poco disastrosa che spezza ancora di più le gambe ai produttori. E’ Idea Liberale a denunciare il quadro deficitario e a sollecitare l’individuazione di rapide soluzioni che consentano di salvaguardare gli operatori del comparto, l’anello più debole di una catena che trae profitto dalle loro produzioni e che non riesce, anzi non vuole, redistribuire la ricchezza. “Se è vero, come è vero – sottolinea il presidente di Idea Liberale, Giuseppe Scuderi – che nei canali della grossa distribuzione delle regioni del Centro e del Nord questi prodotti si trovano con prezzi rincarati tre, forse quattro, volte tanto, significa che c’è qualcosa che non funziona, significa che occorre definire quando e come intervenire.
Idea Liberale lancia la proposta degli Stati generali dell’agricoltura. C’è bisogno di fermarsi anche solo un giorno per comprendere dove stiamo andando e soprattutto per correggere le numerose distorsioni del sistema”. “Le proteste – continua Scuderi – funzionano fino a un certo punto, e lo abbiamo visto in questi ultimi anni. C’è la necessità di rivedere tutto il sistema, di ripartire quasi da zero, serbando soltanto le esperienze positive, poche, e cancellando completamente quelle negative, molte. Ci saremmo aspettati qualche intervento in più, a tal proposito, dalla commissione prefettizia: è stato portato avanti giusto l’intervento sull’assegnazione dei box ma qui è necessario occuparsi anche dell’economia spicciola, di quella che investe i produttori del territorio. E’ utile trovare un punto d’incontro che ci faccia guardare avanti con un minimo di speranza in più. Siamo alla fase della disperazione. Adesso, bisogna trovare il sistema per cercare la risalita”.