Quattro nuovi antibiotici in arrivo dagli Stati Uniti in Italia per super batteri ed infezioni. Presto arriveranno sul mercato per essere utilizzati in quei pazienti che non rispondono alle cure. Ecco quali sono e a cosa serveono. Il primo antibiotico contro i super batteri di cui la Menarini ha ottenuto i diritti dovrebbe essere utile contro le infezioni urinarie e quelle successive alle chirurgie.
Due farmaci proteggerebbero i pazienti dalle infezioni a pelle e tessuti molli, concentrandosi in un caso sul pericoloso Stafilococco aureo. Il quarto antibiotico servirebbe a limitare l’azione di uno dei batteri più comuni negli ospedali, l’Acinetobacter baumannii.I farmaci creati per contrastare i super batteri sono stati approvati e resi disponibili negli Stati Uniti, ma soltanto per l’utilizzo in ospedale; presto dovrebbero arrivare anche in Europa. Un utilizzo di antibiotici eccessivo, anche quando sono poco utili, e contaminazione dell’acqua: sarebbero due tra i fattori che contribuiscono negli ultimi anni a rendere i batteri più resistenti ai farmaci, rendendo inutili le terapie. Per contrastare il problema, l’azienda farmaceutica Menarini ha ottenuto i diritti per distribuire anche in Italia quattro nuovi antibiotici.
L’antibiotico-resistenza è uno dei principali problemi di sanità pubblica. Nel 2017 il ministero della Salute ha pubblicato il Piano Nazionale di Contrasto dell’Antimicrobico-Resistenza (PNCAR) 2017-2020, fissando il percorso che le istituzioni nazionali, regionali e locali, devono compiere per un miglior controllo della resistenza agli antibiotici nei prossimi anni, e sottolineando l’importanza della sorveglianza, allo scopo di disporre di dati validi e rappresentativi per monitorare le resistenze nel tempo. Come primo passo per rafforzare la sorveglianza nazionale dell’AR migliorandone la performance e la copertura territoriale, il 18 gennaio 2019 il ministero della Salute ha emesso la circolare Sistema nazionale di sorveglianza sentinella dell’antibiotico-resistenza (AR-ISS) – Protocollo 2019, cha aggiorna il protocollo della sorveglianza AR-ISS, attiva dal 2001 con il coordinamento dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS).
Come funziona il sistema di sorveglianza: antibiotico-resistenza e Istituto Superiore di Sanità si serve di una rete di laboratori ospedalieri di microbiologia, i quali, su base annuale, inviano i dati di sensibilità agli antibiotici (ottenuti nella routine di laboratorio) per alcuni patogeni, rilevanti dal punto di vista epidemiologico e clinico, al Laboratorio nazionale di riferimento presso l’ISS. I dati della sorveglianza antibiotico-resistenza e Istituto Superiore di Sanità confluiscono, come dati rappresentativi dell’Italia, nella sorveglianza europea EARS-Net (European Antimicrobial Resistance Surveillance Network), coordinata dall’ECDC, e poiché nel corso del 2018 l’Italia si è candidata alla partecipazione al sistema di sorveglianza dell’antibiotico-resistenza GLASS organizzato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, già dal 2019 i dati della rete AR-ISS potrebbero confluire anche in quest’altra rete internazionale.
Il Protocollo 2019 è stato predisposto dal Gruppo Tecnico di Coordinamento (GTC) della strategia nazionale di contrasto dell’AMR e del PNCAR e si focalizza sugli obiettivi, i metodi e le modalità di rilevazione dei dati del sistema di sorveglianza AR-ISS, aggiornati sulla base delle attuali condizioni ed esigenze del PNCAR. Il protocollo include anche un documento che esplicita il set di requisiti minimi che i laboratori partecipanti alla sorveglianza devono possedere, allo scopo di definire gli standard minimi di qualità per i laboratori diagnostici che forniscono dati alla sorveglianza AR-ISS. Il Protocollo sarà aggiornato annualmente.