Quando un lavoratore abusa dei permessi legge 104, reca danno non soltanto agli interessi del datore di lavoro, ma anche allo Stato. Per questo entrambi i soggetti possono verificare la corretta fruizione dei permessi del lavoratore e sono legittimati ad eseguire controlli sulla sua condotta.
I controlli sono ritenuti leciti, anche se effettuati in modo occulto e fuori dai locali aziendali, fermo restando il limite dell’inviolabilità della privata dimora del lavoratore. Il datore di lavoro, potrà avvalersi di un investigatore privato, che fotografi il dipendente mentre si gode una giornata al mare, invece di assistere il familiare e la documentazione raccolta dall’investigatore potrà essere utilizzata nel successivo giudizio davanti all’autorità giudiziaria. All’investigatore potrebbe anche essere richiesto di testimoniare su quanto visto. Ma non solo: qualsiasi altro soggetto (ad esempio un collega) può presentarsi alle forze di polizia e avviare una segnalazione dell’abuso.
Essendo la truffa un reato perseguibile d’ufficio, la mera segnalazione, impone alle forze di polizia di trasmettere la notizia alla Procura della Repubblica, per l’avvio delle indagini. Infine, anche l’Inps, può segnalare alla Procura della Repubblica il presunto comportamento illegittimo del lavoratore, e quest’ultima dovrà dare inizio alle indagini, per accertare l’eventuale reato.