Secondo le stime preliminari Istat, nel quarto trimestre 2018 l’indice dei prezzi delle abitazioni acquistate dalle famiglie, per fini abitativi o per investimento, diminuisce dello 0,2% rispetto al trimestre precedente e dello 0,6 nei confronti dello stesso periodo del 2017 (era -0,8% nel terzo trimestre 2018).
Lo rende noto l’Istat. La flessione tendenziale e’ da attribuire unicamente ai prezzi delle abitazioni esistenti, che registrano una variazione negativa pari a -0,7% (era -1,3% nel trimestre precedente). I prezzi delle abitazioni nuove, invece, rimangono stabili su base tendenziale mostrando una netta decelerazione rispetto al +1,6% del terzo trimestre del 2018. "L’Istat certifica, per l’ennesima volta, che i prezzi delle case continuano inesorabilmente a scendere. Sono risparmi delle famiglie che vanno in fumo, investimenti che evaporano, anni di lavoro che vengono resi vani – commenta il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa -. Non e’ un destino ineluttabile, tanto e’ vero che tutto cio’ accade solo in Italia, mentre nel resto d’Europa il mercato immobiliare e’ florido.
La politica potrebbe fare qualcosa, ad esempio iniziando a correggere gli errori compiuti negli ultimi anni, a partire dalla masochistica tassazione patrimoniale che dal 2012 opprime il patrimonio immobiliare privato, una risorsa che viene assurdamente trattata come un nemico. L’occasione c’e’: e’ il decreto crescita in fase di elaborazione. Ma per coglierla e’ necessario aver compreso quanto il settore immobiliare potrebbe tornare ad essere, se liberato dalla morsa fiscale, il compiuto e ineguagliato motore di sviluppo che e’ sempre stato".