Il bullismo sta sempre più diventando coscienza di una sofferenza sociale che deve essere fermata al più presto. E l’arma ideale è sempre l’educazione che deve, prima di tutto, partire dalle famiglie. Ma la famiglia non può rimanere da sola, la scuola si deve impegnare in prima linea. Di questo si parlerà in un incontro promosso a Vittoria dal Centro ascolto al disagio di Ragusa.
E’ importante che l’argomento vada trattato in tutte le trasmissioni televisive, nei giornali, entrando nelle case delle famiglie, per essere ascoltati in modo intelligente. Sono questi alcuni degli spunti che fanno da cornice al percorso formativo e di sensibilizzazione dal titolo “Il bullismo non insegna, segna” in programma sabato 6 aprile, dalle 16,30 alle 20, al castello Enriquez (ex carcere) di Vittoria. Promosso dal Centro ascolto al disagio di Ragusa, l’appuntamento si prefigge di avviare una riflessione a più voci su un fenomeno che merita la massima attenzione. Il Cad, rappresentato dalla presidente Dina Cassarino, dalla vicepresidente Valentina Gurrieri e dalla responsabile della comunicazione Elena Pompeo, ha coinvolto una serie di personalità per trattare il delicato argomento.
Dopo i saluti del presidente Confcommercio Vittoria, Gregorio Lenzo, che ha voluto supportare l’appuntamento, relazioneranno l’avvocato Giovanni Frasca, il responsabile dell’osservatorio per i fenomeni del bullismo, cyberbullismo e tranelli informatici Carmelo Cataudella che, tra l’altro, farà proiettare il cortometraggio “Aldilà della rete”. Quindi Andreana Farris dell’osservatorio per i profili penali della detenzione e diffusione di immagini pedopornografiche tra minori infraquattordicenni, e Chiara Cultraro, mediatrice penale minorile, socia Aimepe. Interverranno anche Giuseppe Raffa, pedagogista e responsabile ambulatorio antibullismi Asp Ragusa, Carmine Barrano, dottore in psicologia, e Carmelo Tumino del Wing Tsun Awta che parlerà della difesa reale per bambini per contrastare il bullismo.