Sembra proprio che Ragusa Prossima, il movimento che fa riferimento a Giorgio Massari e che vede anche la presenza del consigliere Gianni Iurato a Palazzo dell’Aquila, non intenda far scemare l’attenzione sul problema dell’acqua a Ragusa, anche in seguito alle recente crisi che per fortuna ha avuto breve durata e tutto sommato pochi disagi per i cittadini.
E la fa organizzando per lunedì 8 aprile prossimo, alle 18, presso la sala Avis cittadina, un convegno sul tema “Oltre l’emergenza – Un progetto per l’acqua sicura ed assicurata a Ragusa”. Dopo l’introduzione di Giorgio Massari, coordinatore di Ragusa Prossima, ci saranno le relazioni del chimico Giovanni Licitra su “la diga, il fiume, le falde” mentre lo speleologo Rosario Ruggeri relazionerà su “Il sistema idrogeologico ragusano”. Il sindaco Peppe Cassì riferirà sulle proposte dell’amministrazione e il consigliere di Ragusa Prossima, Gianni Iurato sulle proposte del movimento . A condurre i lavori Alessandro Bongiorno.
E proprio di uno dei relatori, il chimico Giovanni Licitra, il nostro giornale ha pubblicato nei giorni scorsi ampi stralci di una sua lettera aperta indirizzata lo scorso anno ai candidati sindaci proprio sul problema delle acque nella nostra città. Del resto Licitra si era occupato di tali problematiche già come assessore della giunta Massari bis negli anni 90, durante la quale tali problemi erano stati affrontati per la stesura del protocollo di intesa del 29/3/94. Tra i punti che Licitra ha ribadito al nostro giornale, come proposta per l’amministrazione comunale, si possono enumerare: la modifica del lotto 1, per recuperare il tratto di fiume che va dalla diga all’impianto di depurazione di C/da Lusia (circa 8 Km), con dei possibili interventi che questa Amministrazione potrebbe intraprendere per migliorare la qualità delle acque dei nostri pozzi e per recuperare l’ecosistema fluviale stravolto dalla realizzazione delle opere di canalizzazioni (definiti tecnicamente Lotti 1,2,3,4); la revisione degli accordi, per riappropriarci dell’acqua prelevata direttamente dall’invaso della diga S.Rosalia, in quanto il Comune di Ragusa può prelevare quasi ZERO mc di acqua direttamente dalla diga: A ciò dovrebbe aggiungersi la richiesta dell’installazione, a monte e a valle della diga, di una rete strumentale per il monitoraggio in continuo del portate e della qualità delle acque, rete di controllo che era già presente nel progetto esecutivo del lotto 1, ma che non è stata realizzata.
Oltre a tale rete di controllo Licitra propone poi il censimento e un attento controllo per il rilascio da parte del Comune dell’ autorizzazione allo scarico di tutti gli insediamenti produttivi e di servizio ubicati a monte dei pozzi di C/da Lusia e Arancelli. A ciò dovrebbe aggiungersi la richiesta per il finanziamento del potabilizzatore per dare e distribuire l’acqua anche alle aziende agricole e ai villaggi dell’altopiano ragusano. Oggi il potabilizzatore, ubicato immediatamente a valle dello sbarramento della diga funziona soltanto per fornire acqua potabile al versante modicano ( la moria di pesci del 2015 è stata causata dal cloro rilasciato dal potabilizzatore). Infine, le acque del potabilizzatore di C/da Camemi, in fase di realizzazione, appena completato ( speriamo nella prossima stagione estiva) dovrebbe dare acqua per il consumo umano a Marina di Ragusa. (daniele distefano)