"Sono trascorsi dieci anni – dice Mattarella – da quel tragico 6 aprile che sconvolse L’Aquila: il terremoto provoco’ morte e distruzioni, colpi’ al cuore l’intero Paese, lascio’ segni profondi e dolorosi che il tempo e l’impegno umano hanno in parte lenito ma mai potranno cancellare.
Nel giorno del decennale il primo pensiero va alle vittime, al lutto straziante dei familiari, ai tanti sfollati, alle molteplici ferite inferte alle comunita’. La Repubblica non dimentica. E, personalmente, desidero rinnovare ai cittadini di tutti i comuni colpiti i miei sentimenti di vicinanza e solidarieta’". Lo afferma il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. "Il percorso della ricostruzione e’ cominciato ma occorre procedere con forza perche’ ancora molto deve essere fatto. Il tessuto urbano de L’Aquila e dei comuni vicini va ricomposto e rivitalizzato, in modo che la societa’ possa tornare a esprimere appieno i suoi valori civili, le sue relazioni umane, le sue attivita’ economiche – continua Mattarella -.
Numerose abitazioni attendono di essere ristrutturate. Nei centri storici un grande patrimonio artistico e’ stato danneggiato, lesionato, in parte distrutto dal sisma. I restauri fin qui completati costituiscono un segnale di speranza, oltre che una testimonianza viva della solidarieta’ nazionale e internazionale che si e’ espressa verso gli aquilani. Speranza e solidarieta’ sono armi pacifiche e potenti, che dobbiamo far crescere per contrastare la sfiducia e la paura". "La ricostruzione resta una grande sfida nazionale – continua Mattarella -. E’ affidata alla responsabilita’ delle istituzioni, a tutti i livelli, che devono assicurare sostegno ai progetti, certezza e continuita’ nelle risorse, trasparenza nella gestione.
Ma la ricostruzione avra’ pieno successo se rendera’ protagoniste le comunita’ locali, se rigenerera’ le reti sociali e i luoghi dove si trovano le radici della vita civile. L’Aquila vanta una importante universita’, dispone di attivita’ produttive d’eccellenza, puo’ e deve utilizzare gli investimenti per potenziare l’innovazione. Il motore della ricostruzione va portato a pieno regime. Gli stessi cantieri devono diventare simbolo e incentivo alla speranza – continua il Capo dello Stato -. I giovani de L’Aquila e dei comuni colpiti dal terremoto del 2009 hanno diritto alla rinascita delle loro citta’, dei paesi, delle comunita’. Pensare al domani, e non soltanto all’oggi, e’ il nostro impegno davanti alle nuove generazioni.
Lo dobbiamo ai giovani de L’Aquila anche ricordando quei ragazzi della Casa dello Studente, a cui il sisma spezzo’ i progetti di vita, e che nella memoria del Paese rappresentano ancora oggi il segno piu’ penoso della tragedia del 6 aprile. Dare un degno futuro ai giovani e’ il traguardo piu’ ambizioso del cammino di ricostruzione da percorrere".