Ancora caos per gli operatori Asu dell’Asp di Ragusa. “A poco più di un mese di distanza – dice il sindaco di Modica, Ignazio Abbate -torna prepotentemente alla ribalta la questione legata alla regolarizzazione dei lavoratori ASU in forza presso l’ASP di Ragusa.
Ancora una volta, purtroppo, i loro appelli sono andati a vuoto. In attesa di conoscere la risposta ai quesiti che ho sottoposto personalmente ai vertici regionali, torniamo con ancora più forza a perorare la causa di questi lavoratori che negli ultimi anni si sono rivelati una risorsa irrinunciabile per il funzionamento della macchina amministrativa e burocratica dell’ASP”. Interviene così il Sindaco di Modica, Ignazio Abbate, nel giorno dell’ennesima protesta dei lavoratori ASU che difendono i loro diritti. Introdotti originariamente dal D.lg. 468/97 che prevedeva l’avvio di progetti formativi della durata massima di 12 mesi al termine dei quali, acquisite le necessarie professionalità e formazione in ambito lavorativo, bisognava garantire una stabilità occupazionale, i lavoratori ASU a fronte dei sempre più rigorosi “paletti giuridici” in materia di limitazioni nelle assunzioni nella pubblica amministrazione, hanno progressivamente iniziato a colmare la crescente carenza di personale all’interno degli enti pubblici continuando a garantire l’efficienza dei servizi all’interno della macchina amministrativa.
“Tornerò ad invitare l’Assessore Razza a Modica per un confronto diretto così come è avvenuto lo scorso anno. La Regione ha l’obbligo di prendere una posizione chiara nei confronti di questa categoria di lavoratori che deve essere necessariamente regolarizzata. Permanendo questa situazione si rischia seriamente di sconfinare nell’illegalità lavorativa, una situazione intollerabile ed inconcepibile a maggior ragione se si parla di sanità pubblica. Nonostante la lunga attesa di risposte da Palermo, rimango fermamente fiducioso in una positiva soluzione del problema perché riconosco l’interesse che la politica regionale sta mettendo in campo per sanare la questione”.