E’ un appassionante omaggio a Domenico Modugno, il Modugno dei primi anni di carriera, quello regalato ieri sera al Teatro Garibaldi di Modica da un incredibile Mario Incudine, nell’ennesimo sold out registrato dalla stagione di musica.
Ha fatto sognare, Incudine, ha fatto cantare, ridere, emozionare grazie ad un ritratto del tempo che fu. Due uomini le cui storie s’intrecciano in uno spettacolo che ha toccato l’anima, con la perfetta regia di Moni Ovadia e Giuseppe Cutino. Al centro della scena ovviamente loro: Incudine che interpreta Modugno, Modugno che rivive in Incudine, tra musica e parole. Un viaggio nel Meridione d’Italia, in quella Sicilia che prima adottò il noto interprete, in realtà pugliese di nascita, e che anni dopo diede i natali allo stesso Incudine. Un viaggio che alla fine si rivela scoperta di una terra straniera chiamata palcoscenico: luogo di sogni, aspettative, successi e delusioni, come è la vita reale di ognuno di noi.
Incudine ha saputo tracciare il ritratto di un uomo, prima ancora che dell’artista, e così facendo ha lasciato emergere uno spaccato di storia nazionale da un punto di vista più sincero, pulito. Applausi a scena aperta per questa produzione ASC Production srl che ha lasciato in bocca il sapore di una piacevole malinconia e che ha riconfermato l’intenso legame che unisce la Sicilia al grande Modugno. La stagione di musica del Teatro Garibaldi continua venerdì 26 aprile alle ore 21.00 con la spettacolare messa in scena del Macbeth con la regia di Ezio Donato, con Carmelo Corrado Caruso, Daniela Schillaci e Max Jota e la direzione dell’orchestra Filarmonica del Teatro Garibaldi di Gaetano Costa.