Il grande teatro ha incantato il Donnafugata di Ragusa Ibla. Un meraviglioso, onirico, elegante “L’elisir d’amore” di Donizetti ha conquistato il cuore dei suoi spettatori, grazie ad una messa in scena superba firmata Accademia Teatro alla Scala di Milano. Da giovedì a sabato sera, il quartiere barocco si è trasformato nella capitale europea teatrale, ospitando i talenti della prestigiosa Accademia
In scena la riduzione pocket della grande opera donizettiana messa a punto appositamente per il teatro ibleo, con la regia di Laura Galmarini. Uno scambio artistico, oltre che umano, di eccezionale livello tra l’Accademia milanese, diretta da Luisa Vinci, e il Teatro Donnafugata, sotto la direzione artistica di Vicky e Costanza Di Quattro, con la collaborazione di Clorinda Arezzo, come confermato dall’apprezzamento del pubblico durante le tre serate tutte in sold out. Applausi, emozioni pure per questa rappresentazione che ha regalato anche il recupero del “golfo mistico”, ovvero la piccola buca per l’orchestra, dove è stato allocato un pianoforte.
Per la scenografia e i costumi, gli allievi dell’Accademia, guidati da Giuditta Verderio e da Valentina Volpi, si sono ispirati agli struggenti anni ’20, il tutto realizzato appositamente per gli appuntamenti ragusani presso i Laboratori Ansaldo. “Siamo soddisfatte dell’entusiasmo e dell’appoggio che ci ha mostrato il nostro pubblico, accorso da tutta Italia per seguire questo evento magico – commentano le direttrici artistiche, le sorelle Di Quattro, insieme a Clorinda Arezzo che come sempre si è occupata del coordinamento organizzativo – Una relazione con l’Accademia Teatro alla Scala che si rafforza con un successo oltre ogni aspettativa. Particolare attenzione è stata riservata inoltre ai giovani, mercoledì infatti gli studenti del Liceo classico di Ragusa hanno assistito alle prove generali e a un incontro formativo con la regista e alcuni allievi.
Soddisfatta anche la regista Galmarini: “La messa in scena realizzata ad hoc per il Teatro Donnafugata ha richiesto di affrontare alcune difficoltà iniziali, come gli adattamenti musicali e scenici a fronte di una riduzione della drammaturgia dell’opera originale”.