Condividevano sui social materiale inneggiante all’Isis e si stavano addestrando per compiere atti di terrorismo: su disposizione della Procura di Palermo, la polizia ha fermato un palermitano di 24 anni che vive a Bernareggio (Monza) e un marocchino di 18 anni residente a Cerano (Novara).
Sono ritenuti responsabili a vario titolo di reati in materia di terrorismo. A svolgere le indagini gli investigatori della Sezione antiterrorismo della Digos di Palermo. Il 24enne, convertito all’Islam, e’ gravemente indiziato dei reati di istigazione a delinquere "per essersi reso responsabile di aver pubblicamente fatto apologia di piu’ delitti in materia di terrorismo, condividendo materiale avente carattere estremista-jihadista e mantenendo i contatti con soggetti, italiani e non, convertiti alla fede islamica noti per il loro livello di radicalizzazione", spiegano gli inquirenti.
Condotte realizzate attraverso i social network, condividendo materiale propagandistico dell’estremismo jihadista e soprattutto dello Stato Islamico (Daesh). Il giovane palermitano avrebbe avviato il proprio processo di radicalizzazione gia’ nel 2017, iniziando a frequentare un luogo di culto islamico della provincia di Palermo. Successivamente, dopo aver conseguito l’abilitazione alla conduzione di mezzi pesanti, si e’ trasferito per motivi di lavoro al Nord, dove avrebbe accresciuto il suo livello di radicalizzazione, frequentando assiduamente luoghi di culto della provincia di Monza.
Qui ha conosciuto il 18enne marocchino, ritenuto responsabile dei reati di istigazione a delinquere "per aver istigato a compiere delitti contro la personalita’ internazionale e interna dello Stato e, segnatamente, i delitti di terrorismo internazionale, inviandogli attraverso strumenti informatici e telematici materiale di propaganda dello Stato Islamico, informazioni relative ai combattimenti in corso in Siria, canti di guerra, video propagandistici e di combattimenti, vessilli e immagini di guerre, e invitandolo ripetutamente ad addestrarsi per recarsi a combattere nei territori occupati dallo Stato Islamico".