"Respingo categoricamente le accuse che mi vengono rivolte. Non ho mai piegato il mio ruolo istituzionale a richieste non corrette. Chiedero’ di essere ascoltato immediatamente dai magistrati e se qualcuno mi ha accusato di queste condotte ignobili non esitero’ a denunziarlo". Lo afferma in una nota il sottosegretario alle Infrastrutture Armando Siri, in merito alle notizie di un’indagine a suo carico per corruzione.
In difesa di Siri interviene anche il vicepremier e leader del Carroccio, Matteo Salvini: "Conosco il sottosegretario della Lega come persona pulita, specchiata, integra e onesta. Mi auguro che le indagini siano veloci e rapide per accertare se altri hanno sbagliato. Per quanto mi riguarda puo’ restare a continuare il suo lavoro". Poi un attacco agli alleati di Governo: "Dico ai 5 Stelle che non si e’ dimessa la Reggi sotto inchiesta per due anni. In Italia si e’ colpevoli se si viene condannati. So che come Lega diamo fastidio a qualcuno ma abbiamo il dovere di tenere duro. Se qualcuno sbaglia paga ma non mi piacciono due pesi e due misure".
Il ministro delle Infrastrutture e ai Trasporti Danilo Toninelli ha ritirato le deleghe al sottosegretario "in attesa che la vicenda giudiziaria assuma contorni di maggiore chiarezza", spiega il Mit. Secondo il ministro "una inchiesta per corruzione impone infatti in queste ore massima attenzione e cautela".