Nuovi orari per il mercato ortofrutticolo di Vittoria, lettera aperta della Cna comunale al prefetto e alla commissione straordinaria. E’ da anni, scrive il responsabile organizzativo della Cna comunale di Vittoria, Giorgio Stracquadanio, che il “funzionamento” del mercato è al centro del dibattito politico, istituzionale e giudiziario.
Le inchieste e le relazioni dei vari organi inquirenti che si sono succedute nel tempo hanno cercato di dipanare sia le eventuali irregolarità amministrative sia le anomalie commerciali; nei fatti, però, non sono riuscite a chiarire, in modo pieno, le diverse “questioni”. Alla fine, tutto si è tradotto nel controllo agli ingressi, fatto sicuramente importante, ma per il resto poco è cambiato, soprattutto a cominciare dall’orario di ingresso nella struttura. Riteniamo “assurdo” che nel periodo di maggiore produzione la struttura apra dalle 7 alle 12,30 e dalle 16 alle 18. Questo tipo di orario crea problemi seri ai settori strategici per la commercializzazione: logistica e trasporto. Partire in tarda serata significa perdere imbarchi, non arrivare in tempo nei mercati in cui la merce è destinata o peggio indurre gli autotrasportatori, soprattutto i piccoli padroncini, a non rispettare le ore di guida.
La Cna ha sempre proposto che il mercato fosse aperto solo mezza giornata, da lunedì a giovedì e in particolare dalle 6,30 alle 13 per i produttori e dalle 13 alle 15 per le operazioni logistiche; il venerdì con orari 6,30-12,30 e 15,30–18,00 con chiusura del mercato alle 19,00 e il sabato come dal lunedì al giovedì. In tanti, a parole, hanno sostenuto e sostengono le nostre tesi. Nei fatti, però, tutto è sempre rimasto com’è. Ogni sabato la struttura è tutto un brulicare di autocarri carichi di prodotti, di muletti e di tir ma è aperto dalle 7 alle 13 e in questo lasso di tempo tutte le operazioni economiche, commerciali e logistiche avvengono senza problemi.
Ma allora perché non fare la stessa cosa anche per gli altri giorni? Questa è la domanda che ci poniamo da tempo e su cui vorremmo si avviasse un confronto chiaro, libero e sereno tra operatori e istituzioni preposte".