Un sostegno alla linea del dialogo portata avanti dalle Nazioni Unite, ma anche un messaggio per avvertire l’Unione Europea che l’Italia avra’ bisogno di un sostegno straordinario nel caso in cui dalla Libia provengano flussi importanti di migranti.
E’ questa la posizione ribadita dal ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, al termine di una riunione con Ghassan Salame’, rappresentante del segretario generale delle Nazioni Unite per la Libia. Secondo Moavero, la Farnesina ha "allertato" la Commissione Europea che potrebbe rendersi necessaria l’applicazione del terzo paragrafo dell’articolo 78 del trattato europeo, per cui dinanzi a "un afflusso improvviso di cittadini di paesi terzi, il Consiglio, su proposta della Commissione, puo’ adottare misure temporanee a beneficio dello Stato membro o degli Stati membri interessati".
"Esiste una preoccupazione per possibili flussi di profughi. Nei giorni scorsi ho scritto alla commissione europea, perche’ si tenga pronta l’azione europea nel caso si verifichino flussi significativi. Il trattato europeo offre gli strumenti necessari per questo. Nel 2015 – ha specificato il ministro, nel corso di un punto stampa congiunto alla Farnesina – queste misure furono applicate, ma alcuni paesi non vollero ottemperare. In quest’ottica, per essere pronti giuridicamente abbiamo allertato la commissione e auspichiamo che non si verifichi questa eventualita’".
Uno dei timori del governo italiano e’ che un considerevole numero di persone fugga dal conflitto, usando la tratta del Mediterraneo e rifugiandosi in Italia. A tal proposito, Salame’ ha parlato di un’ossessione europea sul tema dei centri di detenzione e sul flusso di migranti: "I numeri non sono variati rispetto al passato: abbiamo circa 700.000 stranieri in Libia. Ma non tutti, anzi, pochissimi di loro vogliono attraversare il Mediterraneo. Non dovete ossessionarvi con i centri di detenzione", ha detto il rappresentante delle Nazioni Unite.