Free Green Sicilia ha segnalato alle autorità preposte alla salvaguardia dei beni culturali l’avvenuta demolizione di questi giorni di un palazzo in via Del Vecchio Bastione a Catania, all’interno del quartiere storico della Civita, attiguo all’antico teatro Coppola o meglio a quello che resta del primo teatro catanese oggi eroicamente autogestito.
Si tratterebbe di un edificio ottocentesco (non in perfette condizioni strutturali) sito nel cuore del centro storico protetto e vincolato (peraltro la tabella esposta sulla strada non riporterebbe il parere della Sovrintendenza ai Beni culturali di Catania che per tali edifici dovrebbe essere obbligatorio) Free Green Sicilia ha inviato una comunicazione alle autorità competenti per segnalare tale demolizione e sapere se sia stata autorizzata dalle Istituzioni preposte e se così non fosse per intervenire con sollecitudine nel rispetto delle competenze istituzionali e della salvaguardia dei beni culturali e identitari della città. Eppure, fortunatamente, – afferma Alfio Lisi portavoce di Free Green Sicilia – la variante al PRG vigente (anche se secondo le promesse elettorali si sarebbe dovuto realizzare il nuovo PRG che speriamo venga realizzato da questa Amministrazione) dovuto essere su una parte del centro-storico proposta dall’Amministrazione precedente, che a nostro avviso, ma non eravamo da soli, avrebbe rischiato di devastare e trasfigurare l’impianto storico-architettonico-culturale della città storica considerata strutturalmente e socialmente più povera, non è andata in porto.
A ciò si somma l’impugnazione del febbraio scorso da parte del Consiglio dei Ministri della norma sui centri storici approvata dall’Ars lo scorso dicembre, perché in netto contrasto con il Codice dei Beni Culturali, gli articoli 9 e 117 della Costituzione e l’art. 14 dello Statuto regionale (e che, tra l’altro, avrebbe ridotto la Sovrintendenza la competenza della Soprintendenza a semplice parere non vincolante). Ma ugualmente Free Green Sicilia esprime un’ accorata preoccupazione in quanto tale demolizione potrebbe essere l’inizio di una trasfigurazione architettonica del centro storico della città, nobile o meno nobile ma per sempre degno di essere protetto e conservato nel rispetto inalienabile dell’antico tessuto edilizio e della stessa identità dei luoghi.