"Nel prossimo Consiglio dei Ministri proporro’ la revoca dell’incarico al sottosegretario Siri, ma per ragioni politiche, non mi ergo a giudice". Lo ha detto il premier Giuseppe Conte, parlando ai giornalisti a Palazzo Chigi.
"La proposta non comporta il fatto che io mi voglia ergere a giudice, le mie valutazioni sono politiche e questo non vuol dire che Armando Siri sia colpevole, e’ coinvolto in indagini preliminari, non deve essere sottoposto a una gogna mediatica e a un processo mediatico sommario", ha sottolineato Conte, che ha spiegato: "La politica deve discernere caso per caso, deve farlo con coerenza e trasparenza. Ho incontrato il sottosegretario Siri lunedi’ sera, nel colloquio mi ha fornito dettagli sulla sua vicenda giuridica. Ho sempre rivendicato per questo governo un alto tasso di etica pubblica, nel caso di specie e’ normale ricevere suggerimenti per modifiche di norme, come governo dobbiamo valutare se queste norme perseguono l’interesse generale, in questo caso la norma non avrebbe offerto agli imprenditori parita’ di chance.
La norma non era generale e astratta, ho quindi valutato la necessita’ di dimissioni del sottosegretario".