All’insegna della difesa dei lavoratori dei centri commerciali costretti a lavorare anche in questa giornata, il 1° maggio della Cgil ragusana. Già di buon mattino lo stato maggiore del sindacato ibleo, composto dal segretario generale di Ragusa, Peppe Scifo, dal segretario generale della
FILCAMS CGIL di Ragusa, Antonio Modica, dai segretari provinciali, Aldo Mattisi e Salvatore Tavolino, dai segretari generali della FILT, Giuseppe Incatasciato, della FLAI, Salvatore Terranova, della FP CGIL, Nunzio Fernandez, dello SPI, Saro Denaro, della FILLEA, Franco Cascone e da altri dirigenti sindacali, ha compiuto un’azione di volantinaggio nei centri di grande e media distribuzione tra Comiso e Vittoria aperti nel giorno della Festa del Lavoro solidarizzando con le lavoratrici e i lavoratori. Nel volantino distribuito si è evidenziato come la liberalizzazione delle aperture non ha prodotto un aumento dei consumi, peggiorando le condizioni di lavoro aumentandola precarietà e oggi a rinunciare al diritto al riposo e alla vita familiare.
La CGIL e la FILCAMS rivendicano che il diritto al riposo festivo sia garantito. Ma per la Festa del Lavoro c’è stata anche la tradizionale parte dedicata allo svago e alla musica, per la quale si è deciso di scegliere una piccola cittadina, dove la realtà sociale della migrazione ha profonde radici storiche: Santa Croce Camerina. Nel paesino ‘del sole’ ci sono stati due momenti ricreativi, il primo alle ore 17 in Piazza Vittorio Emanuele, con giochi, sport e animazione e poi alle 20.30 due eventi musicali con l’esibizione di Enza Strazzulla (Duo Coppola) e della band Antonio Modica & Mode. Ma il momento della riflessione politica, il segretario generale della Cgil ragusana, Peppe Scifo, lo ha voluto incentrare sul problema del lavoro che manca, quello che non c’è, ricordando che sono migliaia le donne e gli uomini oggi disoccupati, giovani e non.
Persone che hanno perso il lavoro e i tanti che non l’hanno mai trovato. Si vive dentro un decennio di grave crisi economica che ha distrutto interi settori produttivi. Tutti i dati e gli indicatori economici parlano di un sud drammaticamente colpito dalla mancanza di lavoro e la Sicilia soffre la condizione peggiore di questa crisi. Mentre il Nord è ripartito con una ripresa dell’occupazione, in Sicilia ogni trimestre, quando l’Istat dirama i dati sull’occupazione a livello nazionale, lo spaccato della regione sembra un bollettino di guerra. Non solo non riparte l’occupazione, ma il lavoro che in questi anni si è creato, riguarda per lo più rapporti di lavoro precario, a tempo determinato.
Il lavoro a termine rappresenta la forma di lavoro prevalente per tutti. Si tratta di lavoro usa e getta, che non dà alle persone la possibilità di costruire un futuro, una prospettiva dignitosa per se e per le famiglie, rendendo impossibile ogni tipo di prospettiva. Non è questo quello che è scritto nella Costituzione. Ed è da qui, ha ricordato Scifo, che bisogna ripartire. In quella Carta fondamentale ci sono tutti i valori ideali che vanno tradotti in fatti concreti. La Costituzione, ha continuato Scifo, rappresenta il nostro orizzonte ideale di oggi. E fisiologico anche il collegamento con l’impegno della Cgil in diverse iniziative per tenere stretto il legame tra le diverse ricorrenze; il 25 Aprile Festa della Liberazione dalla dittatura nazifascista è l’elemento fondante della CGIL.
Infine Peppe Scifo ha voluto ricordare come proprio a Santa Croce nel 1943 si ricostituì la lega e ripartì subito la lotta, come in tutta la provincia, per rivendicare la distribuzione di farina e pasta, ma contemporaneamente partirono le battaglie per il lavoro, per la terra. (daniele distefano)