Il Presidente della Rai Marcello Foa ha visitato ieri il Museo del Cioccolato di Modica. Dopo la rituale foto nella panca del cioccolato di Modica, posta nell’androne di accesso al Palacultura, con alle spalle la gigantografia Modica: Capitale Europea del Cioccolato, il Direttore del Consorzio Nino Scivoletto ha illustrato al Presidente l’excursus del marchio Igp.
Scivoletto ha riferito al Presidente gli esiti dell’ultima missione a Tutto Food a Milano, durante la quale il Consorzio del cioccolato di Modica ha potuto presentare un altro prestigioso primato, essendo il primo prodotto food con un sistema di tracciabilità e anticontraffazione garantita dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato in sinergia con CSQA e Fondazione Qualivita. E’ quindi iniziata la visita e il Presidente si è soffermato con attenzione in ognuno dei 27 pannelli della ricerca archivistica condotta da Grazia Dormiente e che ha dato certezza anagrafica al Cioccolato di Modica. Esaminati con particolare attenzione i documenti archivistici che attestano la presenza dei maestri cioccolatieri a Modica fin dalla metà del 700 nonché le ricette che, per la sorpresa del Presidente evidenziano la presenza curiosa di ingredienti quali l’ambra grigia e il muschio bianco.
Particolare attenzione ha posto il Prof. Foa alla teca che contiene le medaglie d’oro attribuite ai maestri artigiani nelle Esposizioni Internazionali di Parigi e Londra rispettivamente nel 1907 e nel 1910. Dal Palazzo della Cultura al Palazzo Grimaldi per la visita al santuario del cioccolato di Modica, il Dammusu ro ciucculattaru recentemente protagonista delle trasmissioni Rai Meraviglie e Porta a Porta. Ad accogliere il Presidente sulla soglia del laboratorio il Maestro Ignazio Iacono che assistito dal Comunicatore Museale Gianni Frasca ha dato vita alla preparazione del cioccolato di Modica secondo la tecnica di lavorazione settecentesca. L’ospite è rimasto incantato dalla gestualità del maestro, sorpreso dalla tecnica applicata nelle diverse fasi dalla tostatura alla formatura e dalla battitura alla sformatura della mitica barretta.