?Prendiamo una netta e chiara distanza da tutti quei comportamenti illeciti che stanno danneggiando l’immagine di un settore fiorente e redditizio come quello della canapa. Stiamo ridando energia ai tanti agricoltori che avevano perso la voglia di mettersi in gioco. Vogliamo posizionare l’Italia ai primi posti per lo sviluppo di derivati di canapa industriale. Interviene così Sergio Martines, CEO Canapar.
Canapar chiede al vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini e a tutti gli attori della politica di fare una distinzione precisa tra il lecito e l’illecito. Di far rispettare la legge che già oggi definisce in modo trasparente regole, limiti e opportunità per la coltivazione della canapa in Italia. Noi apriamo le porte della nostra realtà imprenditoriale e ci schieriamo con chi vuole fare chiarezza e regolamentare con ancora più forza e senza confusione un settore ancora poco conosciuto. Siamo certi che dinanzi alla legalità e alla comprovata possibilità di crescita economica del nostro paese, nessuno può opporre divieti e limitazioni. Venticinque milioni di dollari canadesi sono stati già investiti qui e altri potranno ancora arrivare?.
"Sottolineamo che il fenomeno della cosiddetta cannabis light rappresenta una frazione del mercato legato alla canapa industriale per il quale è stato stimato, su scala europea, un volume d’affari di 36 miliardi di euro. Regolamentare, con particolare riferimento alle attività industriali di trasformazione, non significa vietare tout court la possibilità di utilizzo di una pianta che ha moltissime applicazioni in campo alimentare, cosmetico e nutraceutico. Grazie alla canapa è possibile sviluppare prodotti innovativi di altissima qualità, frutto della ricerca di istituti universitari, che possono essere in grado diaffermare e distinguere il made in Italy nel mercato globale”, conclude Sergio Martines.