Trovare le parole giuste per raccontare storie di violenza e abusi. E’ approdato anche a Palermo il corso di formazione promosso dal Gruppo Menarini e accreditato dall’ordine dei giornalisti di Sicilia che ha gia’ toccato altre sette citta’ d’Italia, al quale hanno partecipato oltre 700 giornalisti.
Magistrati, psicologi, criminologi, medici e giornalisti con un’esperienza specifica sulla violenza di genere hanno fornito ai presenti tutti gli strumenti per trattare del tema in modo appropriato e opportuno confrontandosi attorno allo stesso tavolo sul tema "Stop alla violenza di genere. Formare per fermare". Necessita’ di riservatezza ma anche capacita’ di interpretare i fatti sono le caratteristiche necessarie per affrontare questo tipo di eventi da parte di tutte le professioni presenti al tavolo. Un esempio puo’ venire dalla Regione Toscana, nato dalla Ausl di Grosseto e raccontato da Vittoria Doretti, responsabile della rete "codice rosa": un percorso di accesso al Pronto Soccorso riservato a tutte le vittime di violenza, in particolare donne, bambini e persone discriminate.
La rete Codice Rosa e’ costituita da tutti i nodi che concorrono alla erogazione di risposte sanitarie, in emergenza e nell’immediata presa in carico successiva, per le diverse tipologie di vittime di violenza, mediante percorsi specifici dedicati ai diversi target. "Una riflessione anche su come noi sbagliamo nel raccontare certi episodi – ha spiegato Laura Berti, giornalista del Tg2 ed esperta di temi legati alla salute -. Certe parole possono sdoganare certi comportamenti, poi considerati normali". Secondo l’Istat, in Italia, piu’ di 7 milioni di donne sono vittime di violenza nel corso della loro vita. Dal 2010 i femminicidi sono stati 3.100, di cui 69 solo lo scorso anno.
E cosi’, per aumentare la consapevolezza del problema e aiutare gli specialisti dell’informazione a trovare le parole giuste, il Gruppo Menarini ha dato il suo contributo non condizionato per la realizzazione del progetto. "Raccontare i fatti con le parole giuste e’ indispensabile per combattere le violenze: da questa riflessione e’ nato l’impegno di Menarini a sostegno di corsi che promuovano una maggiore consapevolezza in chi ha il compito difficile ma prezioso di informare e far si’ che la societa’ civile non abbassi mai la guardia sulla violenza di genere – ha spiegato Valeria Speroni Cardi, direttore comunicazione Gruppo Menarini -. Il nostro impegno prosegue anche con il progetto per la lotta all’abuso sui minori, gia’ avviato tre anni fa e ripartito lo scorso mese su tutto il territorio nazionale, per creare una rete di pediatri ‘salva-bimbi’".
Il progetto avrebbe dovuto concludersi a Palermo, invece, sono previste nuove tappe dopo quella Sicilia: previsto un nuovo incontro a Roma, ma anche a Bologna ed anche in altre citta’ italiane.