Troppi incidenti. La Cgil di Ragusa chiede alla Prefettura di costituire un tavolo permanente. La costituzione di un tavolo permanente sulle problematiche della salute e sicurezza sui posti di lavoro, alla presenza di tutte le Istituzioni preposte dando inizio ad un percorso fatto di tappe, con obiettivi e azioni da raggiungere e compiere per realizzare quanto ritenuto prioritario e fondamentale.
E’ quanto hanno chiesto al Prefetto Filippina Cocuzza il segretario generale della CGIL di Ragusa, Giuseppe Scifo e il responsabile del dipartimento sicurezza, Francesco Maltese. La richiesta è stata inviata altresì per conoscenza al Direttore del Servizio XVI C.P.I di Ragusa, alla S.Pre.S.A.L. Ragusa, all’INPS di Ragusa e all’INAIL di Ragusa. Prendendo atto che in quest’ultimo anno la cronaca giornalmente parla di morti e di gravi incidenti nei luoghi di lavoro, da ultimo due incidenti – di cui uno mortale- che hanno riguardato la nostra provincia, Scifo e Maltese parlano di “strage continua” a fronte della quale la Cgil ritiene che il miglioramento continuo delle condizioni di lavoro e quindi una diminuzione significativa degli incidenti e delle malattie di origine professionale sia un obbiettivo prioritario dell’azione sindacale.
I due sindacalisti Cgil criticano poi “le ultime scelte del Governo in tema di sicurezza che vanno sicuramente nella direzione opposta a quelle da noi auspicate, infatti, i dati sugli incidenti sul lavoro dovrebbero far riflettere sull’inopportunità del taglio delle tariffe Inail per le imprese che peseranno sui conti dell’istituto per una cifra che supera il miliardo e mezzo di euro. Questi tagli determineranno sia una riduzione dei fondi che le aziende avrebbero dovuto spendere per prevenire gli infortuni, sia un taglio degli sconti per chi metteva in atto miglioramenti per la sicurezza del luogo di lavoro”. Secondo Scifo e Maltese invece “il primo passo di questo percorso sarà di dotarsi di “uno strumento programmatico” nel quale indicare i punti prioritari e le azioni concrete da svolgere attraverso i soggetti che saranno chiamati a realizzarli.
Tra i punti prioritari, la diffusione della cultura della prevenzione e sicurezza attraverso iniziative programmate che diano continuità all’azione di prevenzione e fanno crescere le competenze in materia; la promozione, l’operatività e il radicamento nelle aziende delle RLS e RLST: infatti la presenza dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza in tutte le realtà lavorative contribuisce, in maniera significativa, al miglioramento delle condizioni di lavoro e, pertanto, alla lotta contro gli infortuni e malattie professionali; l’analisi sullo stato di attuazione delle misure di prevenzione e contrasto alle forme di rischio derivante da stress psichico e mobbing; la nomina delle RLST per garantire la loro presenza capillare nelle micro e piccole imprese.
Riteniamo inoltre importate istituire il coinvolgimento degli organi paritetici, anche all’interno degli enti bilaterali, per aprire tavoli di confronto sulla sicurezza per la realizzazione di momenti formativi e di aggiornamento per le RLS”. Nelle loro conclusioni, Peppe Scifo e Francesco Maltese ritengono che “al fine di concretizzare un’azione utile al miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza del lavoro nel nostro territorio, è necessario analizzare l’andamento e la tipologia degli infortuni e dei principali fattori di rischio in modo da definire al meglio le linee guida e target di vigilanza specifici in riferimento alle varie categorie di lavoratori.
La Cgil darà il proprio contributo per rafforzare il coordinamento tra gli enti pubblici preposti, le parti sociali, per una circolarità delle informazioni e l’arricchimento delle conoscenze attraverso le diverse esperienze e i diversi punti di osservazione all’interno del mondo del lavoro”. (da.di.)