"Il presidente del Consiglio sin dall’inizio, fin da quando e’ iniziata la competizione elettorale, non si e’ lasciato coinvolgere, sono rimasto sempre al di fuori della dialettica. Non trovererte mai una mia dichiarazione o posizione a favore dell’una o dell’altre parte politica coinvolte.
Ora, in questo ultimo rush finale, vedo che la vis polemica e le reazioni emotive divetano piu’ intense e accese. Attenzione, lo dico a tutti e a tutte le forze politiche che sostengono questa esperienza di governo: fino a quando c’e’ dialettica e’ comprensibile, ma quando si trascende fino comprendere il presidente del Consiglio e mettermi in dubbio l’imparzialita’ non e’ una cosa grave ma diventa gravissima". Cosi’ il premier Giuseppe Conte, a margine della visita a Borbona (Rieti) nelle zone terremotate, commentando le parole del sottosegretario Giorgetti.
"Se si mette in discussione l’operato del presidente del Consiglio – ha aggiunto – si mette in discussione anche l’azione di governo e allora bisgna farlo con percorsi chiari e trasparenti. Le sedi ufficiali sono il Consiglio dei ministri e in prospettiva il Parlamento. Non possiamo accettare allusioni, ininuazioni affidate alla stampa o a una mezza intervista, bisogna affrontarlo in modo molto chiaro. La grammatica costituzionale chiede che chi lo faccia si assuma conseguentemente la responsabilita’. Non si puo’ dare la piena fiducia nell’operato del presidnete del Consiglio e pochi giorni dopo metterne in discussione l’operato e l’imparzialita’", ha chiosato.