Il “Comitato piccoli azionisti” della Banca Agricola Popolare di Ragusa ha incontrato questa mattina a Ragusa il sottosegretario alle Finanze Alessio Villarosa, cui ha consegnato un documento che riassume gli esiti recenti della vertenza avviata dai piccoli azionisti e del tavolo tecnico insediato a Roma dallo stesso Villarosa, nonché dei contatti recenti avviati con Banca d’Italia.
La vertenza e le lotte avviate negli ultimi mesi non hanno finora sortito nessun risultato reale. Il suo impegno ha, tuttavia, consentito al Comitato di avere un incontro in video conferenza con un alto dirigente della Banca D’Italia nel corso del quale, potere esprimere tutte le perplessità sulla gestione della Banca, valutare le prospettive di sviluppo della stessa, intesa come Banca territoriale, suggerire un implemento del Fondo di solidarietà ed infine indicare, contestualmente, la possibilità che la Banca possa trasformarsi in S.p.A.». Il “Comitato Piccoli Azionisti”, ancora una volta, ha ribadito la propria sfiducia nei confronti degli attuali vertici dell’istituto di credito e, al contempo, ha chiesto con forza un’azione forte del governo per «ripristinare le regole di gestione e verificare la regolarità amministrativa della stessa».
I “piccoli azionisti” rilevano le criticità della banca: nonostante «la vistosa perdita di € 28.578.727, è stato distribuito un dividendo pari ad € 8.800.000 circa, mentre il patrimonio netto è diminuito da € 711.499.760 a 574.864.584. Inoltre, sono preoccupati per i dati riguardanti i crediti deteriorati «che ancora risultano contabilizzati nel bilancio al 31/12/2018 che sono pari ad € 350.000.000 circa e che probabilmente verranno cartolarizzati nell’esercizio in corso determinando, probabilmente, un’ulteriore diminuzione del patrimonio della Banca con la conseguente riduzione del valore nominale delle azioni, passato da € 117,00 ad € 87,00 alla data dell’assemblea (28/04/2019)». I soci rilevano che anche il piano d’impresa del triennio 2019/2021 non fa supporre un cambiamento di strategia.
Per far si che la banca possa avere un indirizzo gestionale diverso i “piccoli azionisti” chiedono l’abrogazione del voto capitario nel sistema delle banca di credito Cooperativo e modifiche al testo Unico bancario nella parte relativa al rimborso delle azioni per i soci ed azionisti delle banche di credito cooperativo e delle banche popolari. Tutto questo sarà possibile solo con un intervento normativo adeguato che i piccoli azionisti chiedono al Governo centrale ed al Parlamento.