E’ di 5,6 miliardi di dollari, ma potrebbe arrivare a 16 miliardi nel 2020, il budget destinato dalle aziende, a livello mondiale, per sviluppare il fenomeno dell’infuencer marketing. Una leva strategica per migliorare la reputazione del brand e per aumentare le vendite, ormai universalmente riconosciuta dalle imprese, le quali nel 90% dei casi contano di investire o aumentare il proprio budget dedicato tipo di promozione.
Un fenomeno che ormai ha investito anche il nostro Paese, dove gli investimenti in influencer marketing sono cresciuti del 131% negli ultimi due anni, raggiungendo nel 2019 un valore complessivo di 241 milioni di euro, pari all’8% del totale del totale dei loro investimenti digital. Se ne e’ parlato nel corso di "People are Media", un workshop organizzato dal Gruppo Media Comunicazione e Spettacolo di Assolombarda. Ormai il 64% delle imprese italiane (l’80% delle multinazionali, il 57% delle Pmi e il 50% delle startup) ha fatto ricorso nell’ultimo anno ad operazioni di influencer marketing, con un investimento compreso tra i 10 e i 50 milioni di euro. Gli obiettivi delle imprese sono molteplici, dal miglioramento della reputazione del brand (56%) alla promozione di eventi (18%), fino all’aumento delle vendite (17%).
"Per noi in Enel gli influencer sono fondamentali. Abbiamo iniziato ad usarli per parlare di transazione energetica e ne abbiamo attivati piu’ di 400 in tutto il mondo. Non vogliamo parlare noi dei vari temi, ma preferiamo che lo facciano loro. Finora abbiamo raggiunto 12 milioni di persone" ha commentato Isabella Panizza, Head of Communications Digital Hub di Enel. Per Andrea Santagata, Chief Innovation Officer del Gruppo Mondadori, invece, "Mondadori ha investito tanto in questo settore ed e’ cambiata. Gran parte delle serie e dei libri vengono fuori dal mondo degli influencer. Il digitale e’ diventato un asse portante dell’azienda e soprattutto ora si e’ tornati alla ricerca di talenti".