Le segreterie generali di Cisl Fp e Fp Cgil hanno trasmesso una diffida all’amministrazione comunale di Comiso per denunciare la mancata corresponsione di diverse indennità al personale dipendente. “Lo scorso 12 marzo fu deciso che entro il 30 aprile doveva essere approvato il nuovo Contratto collettivo e che, fino a quella data, le varie indennità andavano corrisposte secondo le regole vigenti.
Solo chiacchiere, a quanto pare, giacché al momento non si è ancora vagliato, nella sua interezza, il nuovo contratto aziendale e, circostanza ancora più grave, i responsabili di posizione organizzativa hanno bloccato il pagamento del salario accessorio, creando non poche difficoltà a tutti i dipendenti”. I sindacalisti non ci stanno. E parlano di “un comportamento inaccettabile e per alcuni versi sprezzante se si considera soprattutto il fatto – aggiungono – che i titolari di posizione organizzativa, i cosiddetti dirigenti, a quanto pare, avrebbero regolarmente percepito l’indennità di posizione. Per loro, a quanto ci risulta, nessuna sospensione, in barba al nuovo sistema di valutazione e pesatura, ancora da approvare, nonostante il termine ultimo sia spirato il 21 maggio scorso. E sembra che tale indennità sia stata elargita al massimo.
Se così stanno le cose, e ci si augura che non sia così, non vi è dubbio che si sta agendo in dispregio delle norme contrattuali. Per questo motivo, e soprattutto per fare chiarezza e allontanare ogni dubbio, invitiamo i revisori dei conti a verificare come stanno davvero le cose”. Cisl e Cgil proseguono affermando che “qualcuno oggi vuol fare ricadere la responsabilità per il blocco del salario accessorio sulle organizzazioni sindacali. Niente di più falso. La parte pubblica ha avuto a disposizione ben due mesi e mezzo per evitare questa situazione d’impasse.
Ma, in pratica, non ha fatto niente. Ha solo pensato a tutelarsi in barba alla categoria. A questo punto – precisano ancora i sindacati – chiediamo che si proceda con assoluta tempestività e comunque entro pochi giorni a pagare il dovuto ai dipendenti. Rimane impregiudicata ogni altra azione a difesa della legittimità degli atti e dei diritti dei lavoratori”.