E’ un addentrarsi nell’universo femminile quello che la mostra fotografica “Donna iraniana racconta donna iraniana”, inaugurata stamattina all’ex Convento del Carmine a Modica, regala al suo pubblico.
Un affacciarsi in un mondo poco noto, se non attraverso le immagini dei media, da una prospettiva speciale, offerta da quelle stesse creature che lo abitano. Donne, madri, mogli, spose, nonne: volti che cercano un proprio posto nel mondo, nella società, all’interno della loro stessa casa, della loro famiglia. La donna che cura, che accoglie, che spera, prega, che si tormenta: in Iran come altrove, in Iran soprattutto. E’ da lei, dall’essere femminile, attraverso il suo sguardo, che la mostra prende vita. Di lei, delle sue stesse figlie che la mostra vuole raccontare.
E così cento fotografe iraniane narrano, attraverso altrettanti scatti, cento donne connazionali: donna che ritrae un’altra donna, riversando su chi ne ammira l’opera un’immagine che urla al mondo la sua voglia di libertà, la sua lotta quotidiana per una vita normale. All’opening di stamattina erano tra gli altri presenti il sindaco di Modica Ignazio Abbate, il sovrintendente della Fondazione Tonino Garibaldi, insieme agli altri curatori, il prof. Paolo Nifosì e Najme Arshadi, il direttore della mostra Ali Asghar Kalantar e i collaboratori Hamid Tabaei e Stephanie Johnson.
La mostra è organizzata dalla Fondazione Teatro Garibaldi, con il patrocinio del Comune di Modica, e curata da Najme Arshadi, da Tonino Cannata e dal prof. Paolo Nifosì, con la collaborazione di Hamid Tabaei e Stephanie Johnson. La mostra resterà fruibile fino al 16 giugno e poi dal 3 al 25 agosto, da martedì a domenica dalle ore 17.00 alle 21.00, lunedì chiuso.