La dieta spartana è una dieta ideale per chi pratica sport e vuole migliorare la muscolatura del corpo. E’ una dieta nota anche come dieta del Guerriero ed è stata ideata da Ori Hofmekler.
Si basa su un ciclo giornaliero alimentare che comprende due fasi: sottoalimentazione durante il giorno e sovralimentazione durante la sera-notte. La prima fase ovvero quella di sottoalimentazione dovrebbe durare tutto il giorno (lavorativo) applicando le regole della dieta a digiuno intermittente. Così facendo si stimola naturalmente il sistema nervoso simpatico (SNS) che promuove la vigilanza, la competitività e il dispendio energetico. Durante questo tempo, il corpo si sposta in un bilancio energetico negativo e quindi è costretto a bruciare grasso immagazzinato per produrre energia. la senconda fase ocvvero quella di sovralimentazione si svolge nelle ore serali notturne.
Nella fase di sottoalimentazione, si dovrebbe minimizzare il consumo di cibo composto per lo più frutta e verdure crude, zuppe, e piccole quantità di alimenti proteici mentre in quella di sovralimentazione si dovrebbe essere consumato il pasto principale, quando si può mangiare quanto si vuole da tutti i gruppi alimentari seguendo però determinati schemi alimentari che vedremo più avanti. ma vediamo cosa si mangia nella dieta Spartana ed in particolare nelle due fasi. Nella fase si sottoalimentazione ovvero la prima parte della giornata sono consentiti pochi alimenti, per lo più di origine vegetale, semi e proteine semplici.
Tutti cibi poco impegnativi per il nostro apparato digerente: questo ha lo scopo di facilitare la detossificazione dell’organismo (che non stressato dai frequenti pasti ha più risorse per questo compito). Il prolungato (ma controllato) stato di sotto-alimentazione innesca processi fisiologici come l’aumento della sensibilità all’insulina, e un maggiore produzione di ormoni anabolici per contrastare lo stato di “carenza di risorse” e sfruttare al meglio le poche presenti. Nella fase di sovralimentazione: dopo la Fase 1 il corpo si ritrova svuotato di risorse e in una condizione di massima sensibilità ai nutrimenti. Questa particolare condizione fa in modo che la grande quantità di nutrimenti introdotta durante la sovralimentazione non vada persa, ne “stoccata” come grasso (complice anche il basso livello di insulina).
Durante questa fase non esiste particolare vincolo alla tipologia di cibo da assumere ne alla sua quantità. Il tutto viene “gestito” in base a 3 semplici regole: iniziare il pasto principale con cibi dai sapori più “leggeri” per passare poi a quelli più “forti”; includere il maggior numero di sapori, colori, aromi, consistenze possibili nel pasto; mangiare fino a sazietà o quando lo stimolo della sete è maggiore di quello della fame. Raccomandiamo come sempre nelle diete pubblicate sul nostro sito di chiedere il parere del proprio medico o di uno specialista prima di seguire qualsiasi regime alimentare dietetico, soprattutto se si soffre di varie patologie (diabete, ipertensione, malattie renali o epatiche).