L’economia italiana dovrebbe tornare a crescere a ritmi moderati nella seconda parte dell’anno in corso. Il Pil, corretto per gli effetti del numero di giornate lavorative, aumenterebbe dello 0,3% quest’anno, dello 0,7% nel 2020 e dello 0,9% nel 2021.
E’ quanto emerge dai dati delle proiezioni macroeconomiche per l’Italia nel triennio 2019-21 elaborate dagli esperti della Banca d’Italia, che comunque non tengono conto della lieve revisione al ribasso della crescita del Pil nel primo trimestre diffusa dall’Istat il 31 maggio rispetto al dato preliminare del 30 aprile. Rispetto alle precedenti proiezioni, pubblicate nel Bollettino economico di gennaio, la stima di crescita e’ inferiore di 3 decimi di punto percentuale quest’anno, 2 decimi nel 2020 e 1 decimo nel 2021. La revisione rispetto a gennaio riflette principalmente la maggior debolezza della domanda estera osservata negli ultimi mesi e il protrarsi di condizioni di elevata incertezza rilevate nei sondaggi presso le imprese.
Alla crescita del Pil contribuirebbero prevalentemente i consumi delle famiglie, che beneficerebbero delle misure di politica di bilancio a sostegno del reddito disponibile, e le esportazioni, che crescerebbero in linea con la domanda estera. La dinamica degli investimenti privati risulterebbe invece debole, frenata dall’incertezza sulle prospettive della domanda e da un graduale aumento dei costi di finanziamento.