Nulla di fatto nel Consiglio europeo per le nomine dei nuovi vertici dell’Ue. I capi di Stato e di Governo non hanno trovato la quadra e hanno rinviato le decisioni a un nuovo vertice, che si terra’ probabilmente a fine giugno.
Il Consiglio europeo ha adottato una nuova agenda strategica 2019-2024, e riguardo al quadro finanziario pluriennale si e’ compiaciuto "del lavoro svolto durante la presidenza rumena e ha preso atto dei vari elementi del pacchetto QFP – si legge nel comunicato diffuso dopo la riunione -. Ha invitato la presidenza finlandese a proseguire i lavori e a sviluppare lo schema di negoziato. Su tale base il Consiglio europeo procedera’ a uno scambio di opinioni nell’ottobre 2019, con l’obiettivo di raggiungere un accordo prima della fine dell’anno".
Il punto tre del documento e’ dedicato al tema dei cambiamenti climatici. Viene ribadita l’adesione all’accordo di Parigi per l’abbattimento delle emissioni di CO2, ma ha generato polemiche la decisione di inserire solo in una nota a margine la frase "Per un’ampia maggioranza di Stati membri, la neutralita’ climatica deve essere raggiunta entro il 2050". Il riferimento e’ all’opposizione avanzata dai Paesi del blocco di Visegrad nei confronti di questa scadenza temporale.