Sabato sera al Duomo si è tenuto il rito della reposizione del simulacro di San Giorgio martire. I fedeli e i devoti hanno salutato il santo e dato appuntamento al 2020. Il glorioso patrono di Ragusa è tornato a “riposare” nella nicchia che lo ospita tutto l’anno. Una cerimonia composta, sentita e ricca di spunti spirituali.
Dopo i solenni festeggiamenti del glorioso patrono della città, che hanno preso il via con la “Scinnuta” del 21 aprile, quello di sabato è stato l’atto conclusivo di un periodo di venerazione durato in pratica due mesi nei confronti del megalomartire. Prima, però, dal transetto delimitante l’altare, i portatori si sono interessati all’Arca santa, contenente numerose reliquie, che, con un complesso sistema di argani, è stata riposta nella propria nicchia. Poi, i portatori si sono sistemati dinanzi all’altare per dare il via al tradizionale rito di reposizione del simulacro del santo cavaliere nella propria nicchia.
C’è stato il tempo per la consueta “ballata” e per dare modo ai devoti e ai fedeli presenti di “salutare” San Giorgio, dando l’arrivederci al prossimo anno. Quindi, la reposizione si è conclusa con un applauso e con il consueto “Truonu viva”.