Emicrania, patologia invalidante ancora sottovalutata. Colpisce l’11,6% della popolazione, ma e’ tre volte piu’ frequente tra le donne (il 15,8% contro il 5% dei maschi). Il 69,9% dei pazienti non riesce a fare nulla durante l’attacco, il 58% vive nella costante paura dell’insorgenza dei sintomi.
Ma solo il 36,7% la considera una vera e propria patologia. L’emicrania e’ una patologia che tende a essere sottovalutata e spesso rimane non diagnosticata e non trattata. Il 41,1% dei pazienti ha aspettato piu’ di un anno prima di rivolgersi al medico dopo il primo episodio e il 36,7% ammette di aver derubricato il proprio mal di testa come un disturbo che e’ normale avere di tanto in tanto, il 28,7% lo ha considerato un problema passeggero e l’8% un lieve fastidio. Il 49,6% conferma che il ritardo nel rivolgersi al medico e’ dovuto alla iniziale capacita’ di tenere sotto controllo il disturbo attraverso l’assunzione di farmaci da banco.
E’ quanto emerge dalla ricerca "Vivere con l’emicrania", realizzata dal Censis con la sponsorizzazione di Eli Lilly, Novartis e Teva. Grazie alla collaborazione delle Societa’ scientifiche che si occupano di emicrania e cefalea a grappolo e delle Associazioni dei pazienti e’ stato possibile interpellare un campione di 695 pazienti dai 18 ai 65 anni con diagnosi di emicrania. E’ stato realizzato anche un focus sui pazienti colpiti da cefalea a grappolo, una forma infrequente di cefalea primaria particolarmente dolorosa. L’emicrania cronica (piu’ di 14 giornate di emicrania al mese) viene riscontrata soprattutto tra i piu’ anziani (il 42,2% dei pazienti 55-65enni) e tra le donne (il 36,3% contro il 29,9% degli uomini).