"Quanto di quello che leggiamo sulla plastica e’ vero? Poco. La nuova direttiva europea vieta tutta la plastica monouso? Assolutamente no". A dirlo sono i maggiori esperti italiani del settore, Assobibe, Corepla e Mineracqua nel corso di una conferenza per fare chiarezza su questi argomenti.
La nuova normativa europea non mette al bando le bottiglie di PET, ne’ tutti i prodotti di plastica monouso, ma ne disciplina la produzione e il riciclo. Si tratta di una direttiva che punta a ridurre l’impatto ambientale della plastica monouso e prevede un arco temporale entro il quale ogni paese dovra’ adeguarsi ad essa. Dal 2025 tutte le bottiglie in PET immesse sul mercato dovranno contenere almeno il 25% di plastica riciclata, nel 2030 la percentuale salira’ al 30%. Per il presidente di Corepla, Antonello Ciotti, "le regole ambientali devono basarsi sulle evidenze empiriche e sui dati reali. Una regolamentazione come quella di cui discutiamo contiene inesattezze che rischiano di far fallire delle aziende.
Economia circolare significa continuare a mantenere il nostro stile di vita riducendo l’impatto che questo ha sull’ambiente". La nuova direttiva europea fissa al 77% il target di raccolta delle bottiglie di PET nel 2025 e al 90% nel 2029. Il vice presidente di Assobibe, Giangiacomo Pierini, sottolinea come la cattiva informazione porti a pensare che le bottiglie monouso di PET non siano riciclabili e siano altamente inquinanti. In realta’ e’ vero il contrario: il PET e’ al 100% riciclabile ed assicura qualita’ e sicurezza del bene che contiene e sostenibilita’.
A ribadire l’importanza dell’impegno del singolo e’ Ettore Fortuna, vice presidente di Mineracqua: "La direttiva dice che e’ fondamentale innanzitutto aumentare la raccolta differenziata, sia da parte dei cittadini che da parte dei comuni, prima ancora di pensare a soluzioni alternative alla plastica, alle quali siamo comunque aperti".