Sud: cambiano le regole sul gioco d’azzardo. Questa prima parte dell’anno è stata a dir poco intensa in materia di gioco d’azzardo. Tra emendamenti e nuove regole si è cercato di combattere in prima linea il problema della ludopatia.
Perlopiù sono stati approvati provvedimenti regionali tesi a mitigare il fenomeno a favore un utilizzo del gioco più sano e consapevole. Al Sud, in particolare, sono state approvate delle misure specifiche, che rispecchiano i propositi del nuovo Governo, anche se non senza polemiche.
In primo luogo, prevale l’idea del distanziometro, degli esercizi che erogano il servizio, dai punti sensibili: case, istituti scolastici di ogni ordine e grado, ospedali, strutture sportive o che tendenzialmente ospitano giovani e categorie più vulnerabili. La distanza minima dai luoghi in questione nel caso della Sicilia rientra nei 300 metri o massimo 500 metri, a seconda del numero di abitanti. Anche in Campania si pensa ad un raggio di circa 500 metri, mentre in Puglia non deve essere inferiore ai 250 metri.
Un’altra limitazione riguarda gli orari di attività delle macchinette e rimane valida anche la proposta di dare vita a dei veri e propri corsi di formazione per gli esercenti. Chi gestisce una sala di questo tipo deve, infatti, essere informato sui rischi derivanti da un utilizzo frequente del gioco, soprattutto da parte di chi riversa in condizioni economiche precarie. Allo stesso tempo, tale personale deve essere anche in grado di fornire, a sua volta, informazioni su quanto appreso ed intervenire, segnalando eventuali casi patologici a chi di competenza.
I cambiamenti che riguardano le slot machine terrestri si giocano, però, anche su altri fronti. Dal prossimo anno, infatti, sarà necessario fornire la tessera sanitaria per giocare. Tra l’altro non poche polemiche sono sorte anche su un altro provvedimento ministeriale. Si tratta dell’abbassamento del payout, che passa dal 69% al 68%, cioè la percentuale di vincita del giocatore diminuisce. Si ipotizza che questa manovra vada ad arricchire ulteriormente le casse dello Stato, che traggono dai giochi già un alto margine di guadagno.
Che sia vero oppure no, occorre tenere conto del fatto che queste limitazioni potrebbero anche finire per incentivare il gioco online, già molto gettonato, ma questo lo scopriremo di certo nei prossimi mesi.