Con la decisione della Commissione europea di non raccomandare l’avvio di una procedura nei confronti dell’Italia, lo spread e’ sceso sotto i 200 punti base.
"Per consolidare questi risultati e ridurre ulteriormente il costo del debito pubblico, l’orientamento della politica di bilancio andra’ confermato in un quadro di lungo periodo", ha detto il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco nel corso del suo intervento all’assemblea Nazionale dell’Abi. "Se il calo dello spread continuasse e il costo del debito scendesse sotto il tasso di crescita nominale del Pil, come gia’ avvenuto negli altri paesi dell’area euro – ha aggiunto Visco -, sarebbe piu’ facile ridurre l’incidenza del debito prodotto". "Il riassorbimento dello spread attenuerebbe anche i rischi per le condizioni di accesso al credito – ha concluso il governatore -.
Le tensioni sui titoli del debito pubblico hanno depresso le quotazioni obbligazionarie private e i corrispondenti prezzi di emissione, specialmente per le banche. I tassi di interesse sui prestiti alla clientela ne hanno finora risentito in misura contenuta, anche grazie all’elevata liquidita’ e al miglioramento dei bilanci degli intermediari. Tuttavia segnali di irrigidimento delle condizioni di accesso al credito sono emersi dalla meta’ del 2018, soprattutto per le imprese di minore dimensione e per quelle del Centro-Sud. In un contesto di debolezza della domanda di credito ne e’ seguita, dall’inizio di quest’anno, una moderata contrazione dei prestiti alle societa’ non finanziarie".