Manco a farlo apposta, con il ritorno del caldo, sembra arroventarsi anche la polemica a proposito della possibilità di organizzare un ‘Ragusa pride’ per il prossimo anno. Al tassativo diniego da parte di Fratelli d’Italia opposto alla proposta della manifestazione avanzata dall’Arcigay di
Ragusa, e sostenuta dal sindaco Cassì, replica il presidente Cristian Calvario, esprimendo solidarietà al primo cittadino “che si è mostrato vicino e politicamente sensibile nel capire l’importanza di un pride a Ragusa”. Il presidente dell’associazione gay stigmatizza anche “il tenore negativo delle dichiarazioni e l’attacco a sfondo omofobo ad Arcigay Ragusa, al vicino comitato di Arcigay Catania e al sindaco di Ragusa Giuseppe Cassì, da parte del circolo cittadino di Fratelli d’Italia”. Quindi Cristian Calvario dichiara usando toni parecchio duri “parole forti sono state pronunciate da FdI nel momento in cui il gay pride è stato ritenuto una carnevalata provocatoria e autoreferenziale, per di più fortemente politicizzata, che nella sua ideologia iconoclastica avrebbe l’unico scopo di celebrare la trasgressione fine a se stessa.
Sono affermazioni diffamatorie e poco veritiere, il pride non è un’autocelebrazione, non ha colori politici, ma è un’importante opportunità per rivendicare i propri diritti. Il pride è motivo di orgoglio per la città di Ragusa, momento di gioia e unione, che non è più rivolto solo alla comunità Lgbtqi ma anche a tutti i cittadini sensibili ai diritti umani. Per quanto riguarda le ottuse insinuazioni in merito al “Baby pride” tenutosi a Catania, come già affermato dal locale comitato Catania Pride 2019, si è trattato di un momento gioioso di racconto di fiabe ai bambini accompagnati dai rispettivi genitori e senza alcun accenno a teorie gender esistenti solo nelle patologiche fobie di chi ha rivolto le ben note critiche.
Fatto sta che bimbi e genitori hanno passato in allegria e gentilezza del tempo insieme. Concludendo, Arcigay Ragusa conferma l’impegno a costruire sul territorio una rete che porterà la città di Ragusa non solo ad organizzare nel 2020 il primo pride, ma che già sin da settembre 2019 inizierà ad elaborare delle iniziative culturali e sociali, sia interloquendo con le istituzioni che agendo nelle piazze, tra la gente, affinché possa costruirsi una comunità più giusta, dove potere abbattere il muro dei pregiudizi e delle discriminazioni”. Ci farebbe strano che ad una replica così dura e netta non facesse seguito una controreplica della sezione cittadina del partito della Meloni. (da.di.)