E’ morto oggi, all’età di 93 anni, lo scrittore siciliano Andrea Camilleri, dopo essere stato ricoverato per giorni in rianimazione in seguito ad un arresto cardiaco.
Andrea Camilleri è nato a Porto Empedocle il 6 settembre 1925. Da sessant’anni a Roma, dove dal 1948 al 1950 ha studiato all’Accademia di arte drammatica Silvio d’Amico, per poi lavorare come regista, sceneggiatore, autore per il teatro, la radio e la televisione. Ha portato in Italia per primo il teatro dell’assurdo di Beckett, con "Finale di partita". Per conto della Rai, dove è entrato alla fine degli anni cinquanta, ha messo in scena molte opere teatrali, sempre con un occhio di riguardo a Pirandello, e lavorato nelle vesti di delegato alla produzione di sceneggiati come Il tenente Sheridan e Le inchieste del commissario Maigret.
Col passare degli anni è tornato all’attività letteraria, già coltivata in gioventù con racconti e poesie. Esordisce nel 1978 col romanzo "Il corso delle cose" (Lalli), seguito nel 1980 da "Un filo di fumo" (Garzanti), primo di una serie di storie ambientate nell’immaginaria cittadina siciliana di Vigàta dopo l’Unità d’Italia. Tra esse spiccano "La stagione della caccia" (1992), "Il birraio di Preston" (1995), "La concessione del telefono" (1998), tutte edite da Sellerio. Fa storia a sé "Il re di Girgenti" (Sellerio, 2001), romanzo ambientato tra Sei e Settecento, in cui l’elemento spagnolo si somma all’impasto di italiano e dialetto siciliano, che caratterizza anche i gialli incentrati sulla figura del commissario Montalbano: inaugurati da La forma dell’acqua (Sellerio, 1994), molti dei quali trasposti in una fortunata serie televisiva.
Tra i numerosi altri volumi firmati da Camilleri vale la pena di ricordare almeno la Biografia del figlio cambiato (Rizzoli, 2000), su Pirandello, e Il colore del sole (2007), ricostruzione fantastica degli ultimi anni di Caravaggio, uscita presso Mondadori, dove sono apparsi anche due Meridiani che ne raccolgono le opere, Storie di Montalbano (2002), a cura di Mauro Novelli, e Romanzi storici e civili (2004), a cura di Salvatore Silvano Nigro. Nel breve giro di un decennio Andrea Camilleri è diventato lo scrittore italiano più letto e amato al mondo, tradotto in tutte le lingue principali. Ha ricevuto quattro lauree honoris causa e ottenuto un’infinita serie di riconoscimenti, tra i quali si possono ricordare il titolo di Grande Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana (2003), il Premio Internacional de Novela Nigra (2008) e il Premio Letterario Cesare Pavese (2009).
La morte è stata comunicata "con profondo cordoglio" dalla Asl Roma 1, che ha spiegato che "le condizioni sempre critiche di questi giorni si sono aggravate nelle ultime ore compromettendo le funzioni vitali". "Per volontà del Maestro e della famiglia – continua il comunicato dell’ASL- le esequie saranno riservate. Verrà reso noto dove portare un ultimo omaggio".