"L’autonomia non e’ una bandiera". Cosi’ il premier Giuseppe Conte in una lettera appello rivolta ai cittadini di Lombardia e Veneto, pubblicata sul Corriere della Sera.
"Ritengo doveroso – scrive – rivolgere, a voi direttamente, un chiarimento. Su molti giornali stanno montando le polemiche sul tema dell’autonomia differenziata, alimentate anche da dichiarazioni di esponenti delle forze di maggioranza, ma in particolare dalle prese di posizione dei governatori delle vostre Regioni. Il progetto riformatore e’ molto importante sul piano politico e molto complesso sul piano giuridico, ed era prevedibile che – approssimandosi i passaggi decisivi – la tensione politica e mediatica salisse sempre piu’. Il lavoro istruttorio sin qui svolto e’ stato molto faticoso. Si tratta di trasferire interi blocchi di competenze, legislative e amministrative, dallo Stato alle Regioni che lo richiedono".
"Devo ringraziare il ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Erika Stefani – aggiunge Conte -, per il grande impegno con cui ha portato avanti questo lavoro istruttorio. E devo ringraziare anche tutti i singoli ministri e i loro staff per avere lealmente collaborato a questa impegnativa opera di ricognizione delle materie e competenze trasferite, analizzando responsabilmente le varie ricadute (politiche, giuridiche, amministrative, economiche, sociali)". "Da alcune settimane – spiega – siamo ai passaggi finali. Vi erano vari snodi politici, che richiedevano una condivisa ponderazione.
Per questa ragione mi sono assunto la responsabilita’ di coordinare personalmente questi incontri. Era necessario farlo per imprimere la spinta finale. Abbiamo avuto riunioni interminabili, abbiamo esaminato il testo articolo per articolo, per superare tutti i dubbi residui. Abbiamo operato in un clima di condivisione, con tutti i ministri coinvolti, senza guardare alla distinzione di colori o appartenenze politiche. Manca ancora poco e poi saremo pronti per portare la bozza finale in Consiglio dei ministri. Avremo un testo serio e credibile, che verra’ incontro alle vostre richieste e, nel contempo, sara’ compatibile con il disegno costituzionale. Mi piacerebbe portare questa bozza e metterla in votazione gia’ alla prossima riunione del Consiglio dei ministri".
"Le polemiche e le ultime dichiarazioni – sottolinea Conte – stanno pero’ compromettendo questi ultimi passaggi. Invito tutti a considerare che un progetto riformatore cosi’ rilevante e articolato non puo’ essere valutato sulla base dell’anticipazione di qualche singolo suo aspetto. Esprimere un giudizio su singole questioni, soprattutto in questa fase, non puo’ che condurre a una visione parziale e limitata. Il giudizio finale andrebbe riservato alla bozza definitiva che verra’ approvata dal Consiglio dei ministri". "Le polemiche politiche non mi sorprendono, considerate le mie responsabilita’ e, quindi, la mia esposizione – prosegue il premier -. Confido pero’ che possiate tutti apprezzare l’impegno enorme che stiamo profondendo per venire il piu’ possibile incontro alle Vostre richieste e, nel contempo, la responsabilita’ che abbiamo di rappresentare l’intera Comunita’ nazionale".
"Se non potremo accogliere, per intero, tutte le richieste che ci sono pervenute e non potremo trasferire, in blocco, tutte le materie che ci sono state indicate, non sara’ per insensibilita’ nei Vostri confronti – evidenzia Conte -. Sara’ per la convinzione che, piuttosto che declamare – a esclusivo uso politico e mediatico – una cattiva riforma sicuramente destinata a cadere sotto la scure della Corte costituzionale, e’ preferibile realizzare un progetto ben costruito, che vi offra vantaggi reali, che siano sostenibili anche nel tempo. Senza contare che questo progetto riformatore non e’ questione affidata esclusivamente alla dialettica Governo-Regioni, in quanto l’ultima parola spetta al Parlamento: un progetto ben strutturato e ben sostenibile sul piano costituzionale potra’ superare piu’ agevolmente e rapidamente l’approvazione parlamentare".
"Ai vostri governatori – aggiunge Conte – chiedo rispetto per me e per tutti i ministri che stanno lavorando con me, indistintamente, della Lega e del Movimento 5 Stelle. Le agenzie riportano, da ultimo, dichiarazioni che scadono nell’insulto, tanto piu’ inaccettabili in quanto pronunciate da rappresentanti istituzionali e rivolte a rappresentanti istituzionali. Dopo mesi e centinaia di ore di attento lavoro, dedicato alle vostre esigenze, reputo a dir poco ingeneroso sostenere che siamo poco attenti alle vostre sensibilita’. Le vostre richieste stanno a cuore anche a noi. Come pure ci sta a cuore la sorte dei restanti 45 milioni di cittadini italiani.
Se il confronto civile terra’ il luogo degli insulti piu’ recenti, mi dichiaro sin d’ora disponibile a incontrare i vostri governatori, per considerazione nei vostri confronti, anche prima di portare la bozza finale in Consiglio dei ministri, in modo da poterli tenere compiutamente aggiornati". "Per me l’autonomia non e’ una bandiera regionale da sventolare, ma una riforma che fara’ bene a voi e all’Italia intera. Vi prometto che tornero’ presto a farvi visita", conclude il premier Giuseppe Conte.